L’uomo di Trump in Italia e il prossimo Papa: «Deve essere italiano. Parolin è il migliore»


Paolo Zampolli è l’inviato speciale di Donald Trump per le partnership globali. Oggi in un’intervista al Corriere della Sera dice che il prossimo Papa «deve essere italiano». E che «Sua Eminenza il cardinale Parolin, che ho incontrato tante volte, sarebbe un Papa fantastico: primo perché italiano, secondo perché come segretario di Stato dal 2013 è la persona migliore». Zampolli, che all’inizio doveva assistere Trump soltanto per l’Italia, per anni ha mantenuto una corrispondenza con Papa Francesco. Il 4 novembre 2024 ha scritto a Jorge Mario Bergoglio che in caso di vittoria di Trump alla Casa Bianca sarebbe andato «un leader che crede in modo genuino al bene sia degli Stati Uniti che del pianeta. Ed è pronto a porre fine ai conflitti».
Il Papa e Trump
Aggiungendo: «Solo Tu, Santo Padre, puoi ampliare la sua visione, promuovendo la comprensione globale, la pace e la solidarietà». Oggi in un’intervista al Corriere della Sera Zampolli dice che quella di un Papa italiano «è la mia opinione personale, perché alla fine sono anche italiano. La stessa sera che sono stato nominato inviato speciale, 45 minuti dopo l’uscita del tweet del presidente sono andato a farmi benedire da due cardinali americani, Joseph Tobin, l’arcivescovo del New Jersey, e Robert McElroy, l’arcivescovo di Washington. Ma penso che il Papa debba essere italiano, anche un po’ per famiglia. Paolo VI era un mio lontano cugino e abbiamo due santi in famiglia, Santa Vincenza Gerosa e Santa Bartolomea Capitanio».
Gli Stati Uniti e il Pontefice
Zampolli dice anche che gli Stati Uniti non hanno il potere di influenzare l’elezione del Papa, visto che il presidente Usa «è quasi onnipotente. Ma sull’elezione del Papa assolutamente no». L’inviato di Trump non nasconde la distanza tra Francesco e il tycoon su temi come l’emigrazione. Ma dice che «la first lady instaurò una relazione speciale, veramente personale, con il Santo Padre quando gli fecero visita nel 2017. Con Melania parlarono anche di putizza (un dolce sloveno; papa Francesco fece una domanda inusuale alla first lady, alla presenza del presidente Trump: “Cosa gli dai da mangiare? Putizza?” ndr)».
Francesco e Melania
«Melania aveva una profonda ammirazione per papa Francesco. Io avevo anche suggerito che la first lady potrebbe essere una messaggera globale di pace per il nuovo Santo Padre. Sarebbe una persona perfetta anche perché si interessa ai problemi delle nuove generazioni con i social media e l’abuso di oppioidi con il suo programma Be Best . Chiunque sarà il prossimo Papa, io sarò a disposizione per creare la relazione con la first lady che conosco da venticinque anni», dice a Viviana Mazza.
Infine, dice che nel 2020 «ho suggerito la creazione di uno strumento finanziario sotto il controllo del Vaticano, una Vatican Developmnet Institution. Per incanalare i fondi ai Paesi africani e farli arrivare al posto giusto. Suggerii che ne fosse responsabile Mario Draghi. Ho anche proposto al Papa i comandamenti dell’intelligenza artificiale. E spero che il nuovo Pontefice accolga questi suggerimenti. Facevo anche il chierichetto da ragazzino, ma siamo in un mondo nuovo e servono strumenti nuovi».