Generale russo ucciso da un’autobomba, Mosca accusa Kiev. Concluso l’incontro tra Witkoff e Putin: «Sempre più vicini a un accordo»


Un generale dell’esercito russo, Yaroslav Moskalik, è morto oggi nei dintorni di Mosca dopo che la sua auto è saltata in aria. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ci sono «motivi per credere che i servizi speciali ucraini siano coinvolti nell’omicidio» soprattutto perché «il generale era loro noto già per il suo lavoro nel Gruppo di contatto di Minsk e nel formato Normandia per la risoluzione del conflitto in Ucraina sudorientale», ha detto Zakharova, citata dalla Tass. «Se l’inchiesta confermerà la pista ucraina in questo caso – ha continuato -, allora ciò dimostrerà ancora una volta alla comunità mondiale la natura barbara e traditrice del regime di Kiev, che punta su un’escalation del confronto militare con la Russia e ignora irresponsabilmente le proposte costruttive volte a trovare una soluzione pacifica al conflitto».
Il Cremlino: «Attentato terroristico»
Nel primo pomeriggio di oggi – venerdì 25 aprile – la portavoce aveva già bollato il gesto come «un attentato terroristico». «La questione principale è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca», aveva affermato Zakharova. Moskalik era il vice capo della direzione operativa principale dello stato maggiore delle forze armate russe. Secondo una prima ricostruzione delle autorità russe la sua auto sarebbe esplosa a Balashikha, vicino Mosca, «a seguito della detonazione di un ordigno esplosivo artigianale riempito di schegge». «La task force investigativa, composta da investigatori, esperti forensi, esperti e dipendenti delle unità operative delle forze dell’ordine, ha iniziato a esaminare la scena dell’incidente», ha detto la rappresentante ufficiale del Comitato investigativo russo, Svetlana Petrenko. Nessun dito puntato esplicitamente su Kiev, per ora. Dall’Ucraina non è arrivato sin qui alcun commento al riguardo.
L’inviato Usa Witkoff a colloquio con Putin
Intanto a Mosca si è concluso dopo tre ore il colloquio al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff. Lo ha reso noto il consigliere per la politica estera di Putin, Yuri Ushakov, sottolineando che l’argomento principale è stata la possibilità di avviare trattative dirette tra Mosca e Kiev. Lo riferisce l’agenzia Interfax. «È stato un incontro costruttivo e ha permesso di avvicinare ulteriormente le posizioni della Russia e degli Usa non solo sull’Ucraina, ma anche su una serie di altre questioni internazionali», ha detto il consigliere. I due Paesi sembrano vicini a un’intesa per porre fine alla guerra in Ucraina sulla base di un piano che pare molto favorevole agli interessi di Mosca. «La Russia è pronta a concludere un accordo sulla risoluzione del conflitto ucraino, ma ci sono ancora alcuni punti specifici di questo accordo, che devono essere perfezionati, e siamo impegnati proprio in questo processo», ha detto alla Cbs il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Ribadendo come dal punto di vista di Mosca, «Trump è l’unico leader mondiale che ammette la necessità di affrontare le cause profonde della crisi ucraina».
In copertina: ANSA / YURI KOCHETKOV | Poliziotti russi sul luogo dell’esplosione a Balashikha, Mosca, 25 aprile 2025