Brexit, Ue e Regno Unito verso un’intesa sulla mobilità dei giovani: ecco come potrebbero cambiare i visti di lavoro per gli under 30


Viaggiare tra Unione europea e Regno Unito potrebbe diventare molto più semplice per i giovani britannici ed europei. Lo scrive il Guardian, secondo cui Bruxelles sarebbe pronta a fare importanti concessioni nei negoziati con Londra. Il governo laburista di Keir Starmer ha auspicato un «reset» delle trattative cominciate dopo la Brexit, che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea nel 2016. Tra le novità più rilevanti su cui le due parti stanno cercando un accordo c’è anche la possibilità di consentire ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni di viaggiare e lavorare liberamente.
La possibile svolta per la mobilità giovanile
L’introduzione di questa novità allenterebbe di fatto i controlli sulle migliaia di giovani europei che vogliono vivere e lavorare nel Regno Unito (e viceversa). Il Guardian sottolinea che gli Stati membri potrebbero ora essere disposti a limitare i visti di lavoro a un massimo di dodici mesi, con quote sul numero di persone e restrizioni sui settori in cui i cittadini dell’Ue potrebbero lavorare. Allo studio anche un piano ribattezzato colloquialmente «uno dentro, uno fuori», attualmente in fase di valutazione da parte del ministro britannico degli Interni. Fonti Ue hanno spiegato al quotidiano inglese che il programma verrà rinominato «programma di esperienza per i giovani». Una formula che, a partire dal nome scelto, permette di eliminare qualsiasi ipotesi di riapertura delle rotte di immigrazione per i cittadini dell’Ue che desiderano vivere e lavorare nel Regno Unito.
La riapertura delle trattative e il vertice a Londra del 19 maggio
Un programma simile di mobilità giovanile è stato proposto per la prima volta dall’Ue nel 2024 e avrebbe consentito ai giovani di lavorare o studiare fino a quattro anni nei rispettivi Paesi. Questa proposta fu bocciata però unanimemente sia dai laburisti che dai conservatori inglesi. Dopo un anno di discussioni, il tema è tornato sul tavolo, questa volta in una versione più blanda: non più un permesso di quattro anni, ma di uno solo. L’intesa potrebbe essere siglata già il prossimo 19 maggio, al vertice Regno Unito-Ue che si terrà a Londra. Le due parti stanno lavorando a un patto, ribattezzato «intesa comune» e fondato su sette pilastri, che dovrebbe spianare la strada a una serie di negoziati secondari e più dettagliati sulle singole questioni.
Foto copertina: EPA/Andy Rain