Iran, dietro l’inferno al porto di Bandar Abbas potrebbe esserci il perclorato di sodio. In rete nuove immagini dell’esplosione – Il video
Sarebbe il perclorato di sodio, un componente fondamentale del combustibile solido per missili, all’origine della grande esplosione e del successivo incendio di ieri nel porto di Shahid Rajaee, nella città di Bandar Abbas, nella provincia dell’Iran meridionale di Hormozgan, che finora ha causato 25 morti e almeno 800 feriti. A parlarne al New York Times, in condizione di anonimato, una fonte legata al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran. L’agenzia di stampa statale Irna, citando un funzionario, aveva dichiarato genericamente che l’esplosione è stata probabilmente innescata da contenitori di sostanze chimiche, senza però precisare quali. La causa della loro detonazione non è chiara, ma le autorità iraniane non hanno suggerito che si sia trattato di sabotaggio o di un attacco deliberato.
Putin offre un aiuto ai soccorsi iraniani
In rete spuntano nuovi video dell’esplosione che sembrano far propendere all’ipotesi sollevata dal quotidiano statunitense. Intanto presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze alla Guida suprema dell’Iran, ayatollah Seyed Ali Khamenei, e al presidente Masoud Pezeshkian. Lo ha riferito il Cremlino pubblicando il telegramma inviato ai vertici iraniani. «Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria per eliminare le conseguenze di questo disastro», ha scritto Putin, esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime e augurando pronta guarigione ai feriti.
(in copertina foto EPA/IRAN RED CERESCENT SOCIETY)