Piazza San Pietro ancora stracolma, in 200mila in Vaticano per il Giubileo degli adolescenti. Lunghe file per visitare la tomba di papa Francesco


All’indomani dei funerali di Papa Francesco, piazza San Pietro è ancora stracolma di persona. Secondo la Sala stampa vaticana, sono circa 200mila i fedeli che si sono ritrovati per ascoltare la messa celebrata dal cardinale Pietro Parolin in suffragio di Bergoglio e in occasione del Giubileo degli adolescenti. «La gioia pasquale, che ci sostiene nell’ora della prova e della tristezza, oggi è qualcosa che si può quasi toccare in questa piazza. La si vede impressa soprattutto nei vostri volti, cari ragazzi e adolescenti che siete venuti da tutto il mondo a celebrare il Giubileo», ha detto il segretario di Stato vaticano durante la funzione.
«Papa Francesco avrebbe voluto incontrarvi»
«La gioia pasquale, che ci sostiene nell’ora della prova e della tristezza, oggi è qualcosa che si può quasi toccare in questa piazza; la si vede impressa soprattutto nei vostri volti, cari ragazzi e adolescenti che siete venuti da tutto il mondo a celebrare il Giubileo», ha detto Parolin, applaudito dalla folla dei fedeli. «Venite da tante parti: da tutte le Diocesi d’Italia, dall’Europa, dagli Stati Uniti all’America Latina, dall’Africa all’Asia, dagli Emirati Arabi … con voi è realmente presente il mondo intero! – ha osservato, ancora tra gli applausi – A voi rivolgo un saluto speciale, che rivolgo pure ai vescovi che vi hanno accompagnato, ai sacerdoti, ai catechisti, col desiderio di farvi sentire l’abbraccio della Chiesa e l’affetto di Papa Francesco, che avrebbe desiderato incontrarvi, guardarvi negli occhi, passare in mezzo a voi per salutarvi». «Di fronte alle tante sfide che siete chiamati ad affrontare – ricordo, ad esempio, quella della tecnologia e dell’intelligenza artificiale che caratterizza in modo particolare la nostra epoca – non dimenticate mai di alimentare la vostra vita con la vera speranza che ha il volto di Gesù Cristo. Nulla sarà troppo grande o troppo impegnativo con Lui! Con Lui non sarete mai soli né abbandonati a voi stessi, nemmeno nei momenti più brutti!», ha aggiunto il cardinale, già segretario di Stato.
La tomba e l’omaggio dei fedeli a Santa Maria Maggiore
Dopo i funerali, oggi dalla sala stampa della Santa Sede sono state diffuse le foto della tomba di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Una rosa bianca sulla lapide, una semplice lastra di pietra ligure, con inciso il nome Franciscus, e una luce che illumina la croce – una riproduzione in dimensioni maggiorate della croce pettorale indossata da Bergoglio – posta sulla parte frontale del loculo. I fedeli hanno potuto iniziare l’omaggio al Pontefice alle 7 di questa mattina. Sono centinaia i fedeli in fila. Ci sono famiglie, gruppi di pellegrini, religiosi e religiose.

«Siamo certi che è già santo»
«Siamo certi che papa Francesco è già nelle mani del Signore, cioè che è santo». Lo ha detto il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e per 39 anni, intervistato dal Fatto quotidiano. Dziwisz è stato per 39 anni, prima in Polonia e poi in Vaticano, al fianco di Karol Wojtyla, accomunato a papa Francesco dalla volontà di non dimettersi nonostante i problemi di salute: «Come suo segretario, ho visto che il papa si poneva questa domanda quando perdeva le forze fisiche, mai mentali, ovvero se andare avanti oppure no. Ma alla fine, anche dopo i contatti con il cardinale Ratzinger, si convinse che non poteva abbandonare la vocazione che aveva ricevuto dal Signore che lo aveva chiamato a guidare la Chiesa. Lui era convinto che non poteva sfuggire e che doveva compiere fino alla fine quello che il Signore gli aveva affidato. E così ha fatto. Era profondamente convinto che il papa non deve scendere dalla croce. Fino alla fine cercava la volontà del Signore, non la sua». Secondo il cardinale «la sofferenza di Francesco è stata quasi l’imitazione di quello che ha subito Giovanni Paolo II alla fine della sua vita. Ma mi sono venute in mente anche le parole che ha scritto il papa polacco e cioè che la sofferenza ha senso, non la si deve sfuggire. Ne hanno dato prova sia Giovanni Paolo II che Francesco. Papa Wojtyla ci ha insegnato come si deve soffrire. Certamente entrambi, alla fine della vita, sono stati toccati dalla sofferenza. Questo è un grande esempio per tutti quanti noi: come si devono sopportare alcuni momenti di sofferenza e difficoltà in vita».
Quando inizia il Conclave
Domani verrà decisa la data di inizio del Conclave, alle 9 si riunirà la Congregazione generale dei Cardinali che dovranno decidere la data di inizio, che può cominciare tra i quindici giorni dopo l’inizio della sede vacante, o al massimo venti giorni dopo. Dovrebbe cadere tra il 5 e il 10 maggio. Ieri il Cardinale Reinhard Marx, fra i tre cardinali tedeschi che entreranno in Sistina per votare il prossimo Papa, ha dichiarato di avere la sensazione che il Conclave «durerà poco. Questa settimana sarà utile per conoscersi e mettersi d’accordo».
Foto copertina: ANSA/Massimo Percossi | Fedeli riuniti in piazza San Pietro all’indomani dei funerali di papa Francesco, 27 aprile 2025