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Gli striscioni di Ascoli diventano un caso politico. Schlein: «Intimidazioni fasciste». Magi: «È il clima voluto dal governo Meloni»

27 Aprile 2025 - 18:09 Diego Messini
Polemica nazionale dopo l'identificazione e le offese alla titolare della panetteria «L'assalto ai forni». Domani ad Ascoli Ilaria Cucchi

Sta assumendo le dimensioni di un caso politico nazionale la vicenda dell’identificazione di una fornaia di Ascoli Piceno, «rea» di aver appeso uno striscione antifascista il 25 aprile. La titolare del panificio «L’assalto ai forni» Lorenza Roiati, come ormai noto, venerdì mattina ha srotolato sulla porta del negozio un lenzuolo striscione con la scritta «Buono come il pane, bello come l’antifascismo». Un gesto simbolico e pacifico, a fronte del quale la donna è stata però identificata da alcuni agenti di polizia. La polemica politica, esplosa a livello locale, ora diventa nazionale. O per lo meno è questa la dimensione che danno ora alla vicenda alcuni leader di centrosinistra. A partire da Elly Schlein. «A Lorenza Roiati, la panettiera di Ascoli Piceno che il 25 aprile ha appeso al suo forno il lenzuolo antifascista, tutta la mia personale solidarietà e quella del Partito Democratico», scrive sui social la segretaria del Pd, secondo cui «quegli striscioni intimidatori e fascisti non sono solo un insulto a lei, ma a tutte e tutti coloro che si riconoscono nei principi antifascisti della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza». «Con la stessa meticolosità con cui nella giornata del 25 aprile sono state chieste le generalità di Lorenza per ben due volte, auspico che si accertino i responsabili di questi insulti fascisti inaccettabili», conclude Schlein.

La solidarietà di Riccardo Magi e Ilaria Cucchi

Ci va già duro pure Riccardo Magi, segretario di Più Europa. «In un Paese normale, scrivere che l’Antifascismo è bello il 25 Aprile dovrebbe essere come scrivere Buon Natale il 25 dicembre. Purtroppo però l’Italia non è un Paese normale e oggi festeggiare la Liberazione dal nazifascismo porta a essere identificati dalla polizia e a subire pesanti intimidazioni, come è accaduto alla fornaia di Ascoli Lorenza Roiati, a cui va la nostra solidarietà. Questo è però il clima che si respira nel Paese, ed è un antipasto di quello che accadrà da ora in poi quotidianamente con il Dl Sicurezza. I liberi cittadini di una Repubblica nata dall’antifascismo sono un po’ meno liberi e la Repubblica è un po’ meno antifascista», attacca Magi. Chi si appresta a solidarizzare concretamente con la fornaia identificata, poi, è Ilaria Cucchi. L’attivista e senatrice, eletta con Alleanza verdi e sinistra, sarà domani ad Ascoli Piceno, al suo fianco. Lo ha annunciato la stessa Lorenza Roiati: «Insieme chiederemo un incontro al sindaco della mia città Marco Fioravanti, certe di ricevere da lui il sostegno e la giusta tutela per i fatti gravissimi accaduti. Siamo tutti e tutte antifasciste», ha scritto la fornaia sui social, pubblicando la vignetta di Mauro Biani di oggi su La Repubblica a lei dedicata.

Lo shock della fornaia dopo gli insulti

Roiati è anche tornata a stigmatizzare gli striscioni insultanti che qualcuno ad Ascoli le ha nel frattempo “dedicato” («Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore», la scritta comparsa nella notte in viale De Gasperi): «Sono questi gli striscioni pericolosi che vanno segnalati e rimossi e sui quali occorre indagare. Striscioni vergognosi in cui l’Assalto ai forni è stato oggetto di offese dal sapore nazifascista inneggianti ai forni crematori dei campi di sterminio».

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