Enrico Camosci denunciato per evasione fiscale: recuperati dal campione di poker 1,5 milioni di euro non dichiarati


Enrico Camosci, bolognese di 31 anni considerato uno dei migliori giocatori al mondo di poker, è finito nel mirino della Guardia di Finanza. In seguito a una verifica fiscale, le Fiamme Gialle gli contestano di non aver mai dichiarato alcune vincite ottenute al di fuori dei confini europei, sia in tornei dal vivo che online. Il 31enne bolognese – che oggi vive a Malta – è stato denunciato per omessa dichiarazione di una serie di vincite incassate tra il 2019 e il 2023, quando ancora era residente in Italia. L’operazione della Guardia di Finanza ha permesso di recuperare oltre 1,5 milioni di euro dai conti di Camosci.
Come funzionano le tasse sul gioco d’azzardo
Come spiegano le Fiamme Gialle, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione europea non vanno dichiarati al fisco, perché sono soggetti a ritenuta «alla fonte». Lo stesso discorso non vale però per i premi conseguiti al di fuori dei confini europei, che costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito. E sarebbero proprio questi ultimi a non essere stati dichiarati da Enrico Camosci, in base a quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza.
La stretta su sportivi
L’indagine nei confronti del giocatore bolognese non è la prima condotta dalle Fiamme Gialle nei confronti di sportivi e giocatori d’azzardo per contrastare l’evasione fiscale. «È già stato osservato come il processo di digitalizzazione dell’economia nell’ultimo decennio abbia affiancato agli sportivi tradizionali i cosiddetti gamers, ossia coloro che partecipano a competizioni di e-sport, svolte sotto forma di leghe e tornei in cui singoli giocatori o team di professionisti si sfidano su piattaforme virtuali», si legge in una nota della Guardia di Finanza.