Kursk, Alessandro Di Battista blastato da Claudio Locatelli: «Saluti dall’Ucraina che resiste»


«Putin riconquista Kursk: disfatta totale per Zelensky, nessuna merce di scambio per negoziare», scrive Alessandro Di Battista, pubblicando un video su X in cui parla della “liberazione” dell’oblast russo e definisce come “totale fallimento” sia l’operazione militare di Kiev sia il “sistema mediatico” italiano e occidentale, colpevole, a suo dire, di aver elogiato l’offensiva ucraina per aver ottenuto qualcosa di utile per negoziare una “pace giusta“. Un’espressione, quest’ultima, che per Di Battista resta ambigua, tanto da domandarsi cosa significhi realmente, sostenendo la narrazione secondo cui il proseguimento del conflitto condurrebbe a una “pace ingiusta” per gli ucraini ritrovandosi costretti a perdere territori e a indietreggiare di fronte ai russi: «Complimenti a Zelensky e al sistema mediatico occidentale».
Nel post pubblicato su X interviene il reporter di guerra Claudio Locatelli, rispondendo con i fatti e smontando la narrazione favorevole alla propaganda russa dell’ex 5 Stelle:
Sono in Donbass, il fronte a 20km, in 11 anni di guerra non sono riusciti neppure a conquistare quest’area.
Nel frattempo la Federazione Russa ha dovuto chiedere aiuto alla Corea del Nord, si è dovuta ritirare quasi del tutto dalla Siria (ero lì), ha perso nello stesso anno le aree conquistate nel 2022 – Kiev, Sumy, Kharkiv, Cherson.
Se l’Ucraina ancora esiste lo deve ad un insieme di elementi che includono certamente l’aiuto militare e di intelligence – oltre ad una volontà popolare ampia, chiunque cerca di raccogliere fondi per l’esercito, chi può aiuta con la produzione di droni ecc.

Locatelli, a questo punto, riprende il concetto di resistenza citando il 25 aprile:
Passato il 25 aprile, ricordando partigiani mal armati che tentarono senza possibilità di resistere ad esercito regolari, la memoria è già svanita? Non si può biasimare qualcuno che oggi cerca di difendersi nei modi e nelle forme che può.
Kursk ha mostrato che l’aggressore non è intoccabile e anche se non ha retto, per mesi è rimasto una spina nel fianco.
Se possono rubarti l’intera “bici” con la forza non rischieranno di prenderne meno discutendo con te ad un tavolo. In diplomazia la stessa resistenza è merce di scambio, senza avere forza, senza avere nulla, non si può portare nessuno sul piano diplomatico, tantomeno la Russia.
Saluti dall’Ucraina che resiste – Kramatorsk, Donbass, 2025