Del Debbio: «Io in seminario a 16 anni, tra gli anni più belli della mia vita»


«Sono stato in seminario dai 16 ai 18 anni», una vocazione nata quando «ero piccolo e frequentavo molto la parrocchia, ero chierichetto, questo mondo mi affascinava e così, ad un certo punto della mia vita, ho pensato di fare il prete». A dirlo, ospite di “Un Giorno da Pecora“, su Rai Radio1, è il giornalista e conduttore Paolo Del Debbio intervistato da Giorgio Lauro e Brenda Lodigiani. Che ricordo ha di quel breve periodo? «Sono stati due anni tra i più belli della mia vita». Come mai ha deciso di abbandonare il seminario allora? «Perché poi, la sera, mi veniva una certa malinconia, una certa tristezza. Chissà, forse mi mancava la famiglia». Si è mai chiesto se la sua fu una scelta corretta? «Devo dire che per qualche anno mi è rimasto il dubbio se se avessi fatto bene oppure no anche se non mi sono mai distaccato dal discorso religioso».
Il soprannome «Paolo Del Dubbio»
E sul Conclave il giornalista dichiara che non sempre riesce a indovinare il nome del futuro Papa: «Assolutamente no, anche se devo dire che azzeccai la previsione su Ratzinger». Le piacciono i nomi che si fanno per il nuovo Pontefice? «I nomi italiani e quello del filippino a mio avviso non son del livello di coloro che hanno preceduto Papa Francesco, pontefici più attenti a parlare di Dio e non solo di cose di sociali ed economiche». Infine, una battuta: è vero che a Mediaset che la chiamano il parroco di Cologno Monzese? «Si, ma mi sono autoproclamato io così: dico ‘messa’ tutti giorni alle 20.29…». E sulla definizione di Paolo Del Dubbio…«Questo è vero e mi fa onore». Come mai? «Perché mi chiamavano così anche al liceo – ha concluso il giornalista a Radio1 – visto che ho sempre amato la filosofia con tutte le domande che questa disciplina porta a farti».
«No, non lascio Mediaset»
Se ho in programma di lasciare Mediaset? «No, non è nei miei progetti lasciare il programma che conduco, sto bene qui dove sono», ha detto il giornalista. E sul suo non esser “moderato” replica: «Io la tv la so fare così, se a qualcuno non piace mi faccio da parte. Io però la tv la faccio così o non la faccio». Ha parlato recentemente con Piersilvio Berlusconi? «Si, ci ho parlato e mi ha detto che è contento del mio lavoro». Dunque respinge le accuse di non essere troppo equilibrato in tv? «Ho una ricerca che dice che la mia trasmissione, dentro e fuori Mediaset, tenendo conto di coloro che sono al governo e fuori, comprese associazioni e gruppi vari, è la più equilibrata, con anzi uno squilibrio a sinistra», spiega.