Alberto Stasi e il selfie in strada: «Bella zio, lo sapevo che non c’entravi niente»


Alberto Stasi non vuole tornare più a Garlasco. E vorrebbe soltanto scomparire. L’uomo condannato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi ha assaporato ieri il primo giorno di semilibertà dal 12 dicembre 2015, giorno in cui la Cassazione stabilì la sua colpevolezza. Gli amici volevano portarlo a un aperitivo: «Meglio evitare, tanto lo sapete che non sono un tipo da movida. E poi, qualche giorno fa, mi ha fermato per strada un ragazzino. Mi fa: bella zio, lo sapevo che non c’entravi niente. Possiamo fare un selfie? Ora, capisco tutto, capisco la notorietà, ma meglio evitare. E per fortuna che tanti ragazzi di adesso non sanno cos’è successo diciott’anni fa e non conoscono il mio volto», racconta Repubblica.
La semilibertà
Stasi ha vissuto nel carcere di Bollate. Poi ha cominciato a lavorare. E ha cominciato a frequentare chi vuole, a parte i colleghi: «Loro sono sempre stati discreti in questi anni. Sanno chi sono e cosa ho passato ma non vanno sull’argomento. Mi hanno fatto le congratulazioni quando è arrivata la notizia della semilibertà concessa dal Tribunale di sorveglianza, quello sì». Ora potrà muoversi per l’intera provincia di Milano. Anche se ha l’obbligo di rientro entro la notte. Però a Garlasco non può andare «nonostante mia madre viva ancora lì. La incontro dai parenti, l’ho fatto quando ho avuto i permessi. E poi, dico la verità, non ho nemmeno tutto questo interesse a tornarci. Un po’ per quello che è successo, un po’ perché la mia vita e i miei interessi sono ormai tra Milano e l’hinterland, dove cercherò casa quando potrò».
L’affidamento in prova
Il passo successivo è l’affidamento in prova. Lui però pensa ad altro: «Farò un salto alla pinacoteca di Brera, appena potrò. Oppure farò un giro tra i padiglioni della Fiera di Rho, quando ci sarà un evento interessante, visto che passo di lì a prendere la metro ogni mattina. E poi potrei riprendere la racchetta in mano, saranno due anni che non faccio sport». Di Chiara non parla. Di Andrea Sempio neppure. «Ne parleremo un’altra volta — si congeda — ora devo rientrare e farmi da mangiare sul mio fornelletto», dice agli amici.