Le bufale complottiste di Rosario Marcianò sull’origine della Covid-19, vaccini, grafene e 5G


Circola una clip pubblicata su Facebook dal noto teorico del complotto Rosario Marcianò, già condannato in via definitiva per il caso Solesin. Stavolta parliamo delle origini della Covid-19, che si spiegherebbe con una messa in scena generata dai vaccini definiti impropriamente «sieri», in combinazione con ossido di grafene, «Hydrogel» e rete 5G. Vediamo perché anche questa vecchia narrazione No vax è priva di fondamento.
Per chi ha fretta:
- Una recente condivisione di Rosario Marcianò collega le origini della Covid-19 al grafene e al 5G.
- Chiaramente si tratta di mere congetture prive di fonti serie a supporto.
Analisi
La condivisione sulle fantomatiche origini della Covid-19 si presenta con la seguente didascalia, che riporta la narrazione della clip in oggetto:
Le origini del COVID-19 non sono virali. In tutta evidenza i cosiddetti “virus” sono Esosòmi, ovvero scorie cellulari e non rappresentano veicoli di infezioni trasmissibili. I sintomi definiti da “COVID-19 sono da imputare alla presenza nei sieri di ossido di grafene ed Hydrogel. Il grafene è tossico e produce polmoniti respiratorie per coagulazione dei microvasi.
Tutte le analisi sui sieri COVID-19 rilevano nanotecnologia e grafene. Essi producono nano router, che emettono indirizzi Mac non identificati, registrabili via Bluetooth, con un cellulare ed una app. Non sono presenti antigeni di sorta. Si tratta di un inganno perpetrato con il grimaldello della paura.
Siamo in presenza di bionanobot e nanoantenne. Sono dispositivi autoassemblanti programmati per compiere diverse operazioni, oltre che ricevere e trasmettere segnali ed informazioni. Il primo a presentarli in un convegno sul tema delle nanotecnologie applicate alla medicina, fu lo scienziato israeliano Ido Bachelet.
Il vettore di queste nanotecnologie, come ormai è acclarato, è proprio l’ossido di grafene in soluzione di Hydrogel. E’ il mix letale che è stato inoculato a miliardi di soggetti-cavia inconsapevoli.
I principali meccanismi di sfogliamento dell’ossido di grafene nel corpo sono i campi elettromagnetici a microonde, provenienti principalmente da segnali telefonici di varie frequenze 5G e 6G. L’ossido di grafene iniettato nel corpo diventa magnetico al contatto con idrogeno e cellule viventi. Il nostro sistema immunitario rileva l’ossido di grafene nel corpo come se fosse un patogeno nel sistema nervoso centrale e ciò provoca paralisi degli arti, ictus e paraplegie ed inoltre ha un fattore coagulante: aumenta la proliferazione dei trombi, che portano ad incidenti cardiovascolari come embolia, ischemia ed infatti provoca infiammazioni al cuore perché assorbe la radiazione elettromagnetica.
Il fine ultimo di tutto questo? Lo spopolamento ed il controllo totale degli esseri transumani sopravvissuti, che non sono più in grado di elaborare pensieri propri e che quindi sono completamente manipolabili ed alla mercè di poteri occulti.

Le origini della Covid-19 secondo Marcianò
Secondo quanto riporta Marcianò origini della Covid-19 non sarebbero virali. Si tratterebbe infatti di esosomi, ovvero semplici scorie cellulari non infettive. I sintomi attribuiti alla malattia sarebbero invece, causati dalla presenza di ossido di grafene e «Hydrogel» nei vaccini Covid, che lui chiama impropriamente «sieri». Questi materiali tossici che provocherebbero coagulazione, sarebbero veri e proprio dispositivi nanotecnologici auto-assemblanti, rilevabili via Bluetooth, secondo la narrazione. Quindi, l’esposizione ai campi elettromagnetici del 5G servirebbe a intensificarne la tossicità, inducendo gravi danni alla salute. La finalità ultima di tale complotto, secondo Marcianò, sarebbe lo spopolamento e il controllo degli individui.
Si tratta di una carrellata aneddotica di vecchie tesi complottiste e No vax, già analizzate e smentite. Di seguito riportiamo una breve cernita delle nostre precedenti analisi, dove mostriamo fonti alla mano che sono infondate:
Della fantomatica presenza di nanobot auto-assemblanti nei vaccini abbiamo trattato qui. Alle origini della narrazione vi è un brevetto di Moderna su presunti nanobot programmabili nei vaccini a mRNA. Ma questo parla di nanoparticelle come i lipidi, che fungono da veicolo per l’mRNA dei vaccini. Il concetto di «programmabilità» usato nel documento non implica che si stia parlando di software e nanobot auto-programmabili.
Su grafene e 5G abbiamo ormai delle intere rubriche, che avete trovato linkate nell’introduzione. Quante volte dovremmo ripetere che gli “studi” dove si vedrebbero tali contaminazioni sono privi di metodo? Ecco un esempio qui. Chi crede a queste narrazioni è arrivato pure a convincersi che attraverso il 5G i vaccini Covid genereranno dei «bambini transumani» (Sic!).
Conclusioni
Abbiamo visto che le congetture elencate da Marcianò sulle origini della Covid-19 restano tali, in quanto mai dimostrate in studi seri.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.