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La donna in questa foto è una levatrice torturata e violentata dai partigiani? No! Era una donna ebrea vittima dei nazisti a Leopoli

29 Aprile 2025 - 15:05 David Puente
Si tratta di una delle tante foto decontestualizzate dall'estrema destra contro i partigiani

Circola da anni la presunta foto di una “vittima” dei partigiani: una levatrice di Trausella (Torino) che sarebbe stata “trascinata” per strada e “violentata da un numero imprecisato” di “eroi”. In realtà, la vittima non era italiana e lo scatto non è stato realizzato in Italia dopo il 1943. Si tratta di una delle tante foto decontestualizzate dall’estrema destra contro i partigiani (altri esempi qui e qui), una bufala tornata a circolare il 25 aprile 2025.

Per chi ha fretta

  • La foto viene associata senza prove a una presunta “vittima dei partigiani”.
  • Lo scatto è stato realizzato nel 1941 a Leopoli, in Ucraina.
  • La donna era ebrea, una delle vittime dei nazisti occupanti appena giunti nella città ucraina.

Analisi

La foto viene condivisa con la seguente narrazione:

Una delle tante vittime, tra Uomini, Donne, Bambini, Anziani, seviziate, torturate, stuprate, dove la MORTE era voluta come una liberazione alla fine delle atrocità subite.

Giampaolo Pansa, che di destra non era, ha scritto molti libri su questo eccidio a guerra finita, come ” IL SANGUE DEI VINTI” – ” I VINTI NON DIMENTICANO”

L’ANPI dovrebbe essere dichiarato fuorilegge.

La vostra liberazione …

A Trausella (TO), la levatrice di quel comune fu prelevata, “con audace azione di guerra”, mentre si recava ad assistere una partoriente, trascinata presso il comando di una “valorosa e intrepida” formazione partigiana comunista , fu violentata da un numero imprecisato di eroici “combattenti per la libertà”, che poi la trucidarono, assassinandola tra tormenti atroci avendole tamponato i genitali con ovatta impregnata di benzina, a cui appiccarono il fuoco, rinnovando l’orrenda combustione con altri tamponi infiammati fino al purtroppo stentato sopraggiungere della liberazione con la morte.

Fin quando anche i comunisti non avranno fatto i conti con la loro storia ,il 25 aprile non sarà mai una vera ricorrenza della liberazione

Dal 1943 bugiardi , vigliacchi, traditori e ruba galline!

La foto scattata in Ucraina

Di questa foto ne avevamo parlato in un precedente articolo del 2019 di Open Fact-checking. La donna nuda a terra non era affatto una “vittima dei partigiani italiani”, ma una donna ebrea vittima dei nazisti giunti nel 1941 a Leopoli, in Ucraina, una delle prime città occupate dai nazisti a seguito della rottura del patto di non aggressione con l’Unione Sovietica. Si tratta di una delle foto che testimoniano il tristemente noto Pogrom.

La bufala diffusa da “Antonio Quinto” (“RadioGenoa”)

La bufala sulla foto benne diffusa nel 2019 anche da “Antonio Quinto” su Twitter, oggi X. Si tratta dell’account precedente usato dall’attuale proprietario di “RadioGenoa”.

Conclusioni

Come nel caso di Jolanda Crivelli, Giuseppina Ghersi e Ines Gozzi, ci troviamo di fronte a una decontestualizzazione delle foto dell’epoca per i fini della propaganda fascista e nazista contro la figura dei partigiani.

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