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Giorgia Meloni e il voto da premier: «Per me è un 6. Tra Ue e Usa serve un accordo, il Primo Maggio una legge sulla sicurezza del lavoro»

giorgia meloni premier
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La presidente del Consiglio: l'incontro tra Trump e Zelensky favorito dallo spirito di Francesco. Siamo parte dell'Occidente, dobbiamo trovare un punto d'incontro

Giorgia Meloni come voto da premier si dà «sei, come sa chiunque mi conosca». Perché lei non è mai soddisfatta, «soprattutto di me. Penso sempre che si debba fare di meglio e di più. Più si sale e più è facile scendere, ce l’ho presente da sempre». In un’intervista rilasciata a Paola Di Caro e pubblicata sul Corriere della Sera la presidente del Consiglio italiana dice che tra Stati Uniti e Unione Europea serve un accordo sui dazi. E annuncia per il Primo Maggio una legge sulla sicurezza sul lavoro.

I funerali del Papa

Meloni parla dei funerali del Papa e degli incontri tra i leader mondiale. Sostenendo di non averli mai considerati come «un’occasione per mettere assieme questo o e quell’altro leader. Non avrei mai voluto passaggi o vertici politici che avrebbero distolto l’attenzione da quello che era un evento importantissimo per la comunità cristiana e cattolica, e per tutto il mondo». Su Donald Trump e Volodymyr Zelensky uno di fronte all’altro a San Pietro dice che forse è stato «l’ultimo regalo di Papa Francesco a noi tutti. Penso che meritasse un funerale imponente e senza alcun intoppo, come è stato, e penso che in quel faccia a faccia ci fosse, non so come dirlo… Il suo spirito». Poi dice che è necessario rinsaldare l’Alleanza Atlantica «non solo militarmente, e in questo dico che è giusto che l’Europa contribuisca in maniera più marcata alla propria sicurezza, perché o ci si difende anche da soli o non si può pensare di essere al sicuro in un mondo che cambia a velocità a vertiginosa».

L’incontro con Trump

L’incontro con Trump, dice Meloni, è servito per una mediazione con l’Unione Europea: «Penso che sia nella vocazione dell’Italia lavorare per avvicinare il più possibile le due sponde dell’Atlantico per rafforzare l’Occidente, inteso come civiltà e non come semplice spazio geografico o insieme di interessi. Da tempo gli Usa lamentano un surplus commerciale europeo, ma va detto che esiste anche un surplus americano della bilancia dei servizi con l’Europa, oltre al fatto che gli europei investono negli Usa più di quanto loro facciano qui». Meloni parla di un possibile incontro tra Trump e l’Ue a Roma. Entro maggio, anche se «non abbiamo mai dato una data. Ci stiamo lavorando, ma ovviamente non dipende solo da noi. Perché gli incontri portino a risultati serve tempo, bisogna prepararli accuratamente, non devono essere formali, ma sostanziali. Oggi i tempi non sono ancora maturi».

Filoamericani?

Meloni dice che «non siamo filoamericani, siamo parte dell’Occidente, che è un’altra cosa. I nostri imprenditori che investono con gli Usa lo fanno perché, come altri imprenditori europei, lo ritengono naturale». Riguardo la pace tra Kiev e Mosca, dice che l’Italia sta «accanto all’Ucraina che, senza il sostegno Occidentale non avrebbe potuto difendere la propria libertà. Noi ora sosteniamo gli sforzi di Trump e siamo contenti che Zelensky si sia detto disponibile a un cessate il fuoco incondizionato, dimostrando che anche l’Ucraina vuole la pace. Ora è la Russia che deve dimostrare la stessa cosa».

Il Primo Maggio

Infine, il Primo Maggio lei non riposerà: «Mi piacerebbe. Ma stiamo lavorando a qualcosa di estremamente importante per i lavoratori, cioè la loro sicurezza. Pensiamo a degli interventi concreti per la sicurezza sul lavoro, perché è inaccettabile che ogni giornata sia scandita da morti e infortuni. Metteremo a disposizione importanti risorse che intendiamo utilizzare confrontando le nostre proposte con quelle dei sindacati e delle associazioni datoriali. Valuteremo insieme cosa è più utile per la sicurezza dei lavoratori».

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