Strage di Monreale, 4 i complici di Salvatore Calvaruso: «Ho sparato per difendermi». Ma i video lo smentiscono


Salvatore Calvaruso aveva almeno quattro complici. E uno di loro ha sparato a Monreale. Vengono tutti dallo Zen e da altri quartieri difficili di Palermo. I carabinieri li stanno cercando. Trovarli potrebbe essere questione di ore. Grazie alle testimonianze e ai video delle telecamere di una banca e di altri esercizi commerciali. Che hanno ripreso le immagini degli omicidi di Andrea Miceli, Salvo Turdo e Massimo Pirozzo. «Ho fatto un macello», ha detto il 19enne dopo la sparatoria a un amico. Domenica 27 aprile ha confessato davanti ai carabinieri. Poi si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero.
Il fermo
«Le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall’indagato appaiono pienamente riscontrate dal contenuto dei filmati di videosorveglianza, acquisiti dagli esercizi commerciali nella zona attigua a quella in cui si sono verificati i fatti», scrive la Procura nel fermo. Calvaruso potrebbe sostenere di aver sparato per difendersi. Ma ci sono due testimoni oculari «che lo hanno riconosciuto come uno del gruppo dei palermitani che ha aperto il fuoco tra la folla». E davanti al pub 365 sono stati ritrovati i suoi occhiali. La mattina del 27 aprile si è liberato del telefono. E c’è un altro particolare riferito da un ragazzo che era in piazza, riferito al Corriere della Sera da Mirko Compagnoni: «C’erano ancora i corpi dei miei amici morti a terra, ma questi dopo aver fatto quel macello sono andati via facendo prima il giro della piazza e continuando a sparare in aria».
La pistola
Calvaruso era con un altra persona. Avrebbe buttato la pistola tra i cespugli del belvedere di Monreale. I carabinieri l’hanno cercata per ore, senza trovarla. Un video girato con il cellulare documenta la rissa che precede la sparatoria. Si vedono persone che si prendono a colpi di caschi. La procura cerca quattro giovani. «Mi sono solo difeso, perché quei ragazzi mi stavano aggredendo», è la sua difesa. Ma a quanto pare erano i palermitani a girare in piazza con i motorini e i ragazzi di Monreale a rimproverarli, scatenando l’aggressione. «A un certo punto, nel corso della confusione scatenatasi almeno due elementi facenti parte del gruppo palermitano, utilizzando le rivoltelle in loro possesso, ha aperto il fuoco scaricando oltre 20 colpi sulla folla di circa 100 persone che affollava in quel momento l’area», si legge nel decreto di fermo. Il suo avvocato Giovanni Castronovo ha rinunciato al mandato. Verrà nominato un nuovo legale.