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Via il numero chiuso al Conclave, altrimenti 13 cardinali di troppo. Becciu non ha voluto dire «Rinuncio», ma «Obbedisco!» come Garibaldi

30 Aprile 2025 - 12:19 Renato Gabrieli
conclave numero chiuso
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Risolte alla congregazione dei porporati le ultime questioni tecniche lasciate aperte da Papa Francesco, che aveva nominato troppi cardinali rispetto il tetto previsto dalla Costituzione Apostolica

La mattina di mercoledì 30 aprile il Collegio dei cardinali ha reso pubblica ufficialmente la soluzione ai due “pasticci” giuridici lasciati in eredità da Papa Francesco a coloro che devono decidere chi sarà il suo successore. Lo ha fatto sanando il fatto che gli elettori saranno un numero superiore (almeno 133) rispetto al limite, tassativo, di 120 stabilito dalle norme vigenti (la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis emanata nel 1996 da Giovanni Paolo II e successivamente emendata, ma non su questo punto, da Benedetto XVI). E ufficializzando la non entrata in Conclave del cardinale Angelo Becciu.

Quella “deroga” sui cardinali che Francesco si era dimenticato di specificare

«Circa i Cardinali elettori, – si legge nella Dichiarazione diffusa – la Congregazione ha rilevato che Sua Santità Papa Francesco, creando un numero di Cardinali superiore ai 120, come stabilito dal n. 33 della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, del 22 febbraio 1996, nell’esercizio della Sua suprema potestà, ha dispensato da tale disposizione legislativa, per cui i Cardinali eccedenti il numero limite hanno acquisito, a norma del n. 36 della stessa Costituzione Apostolica, il diritto di eleggere il Romano Pontefice, dal momento della loro creazione e pubblicazione». Il problema era che mentre in passato, quando un Pontefice, creando nuovi cardinali, superava il limite dei 120, nel momento dell’annuncio del Concistoro specificava di farlo “in deroga” alla norma in vigore, Papa Francesco, che ha sempre reso nota l’intenzione di fare nuovi porporati con dei foglietti preparati da solo senza coinvolgere nessuno della Curia, non ha mai puntualizzato di farlo in deroga alle norme vigenti. Ciononostante, ovviamente, e comprensibilmente, i cardinali non se la sono sentita di lasciare fuori dal Conclave 13 confratelli…

Becciu non ha voluto rinunciare al Conclave, ma ha fatto scrivere il suo: «Obbedisco!»

Nella dichiarazione rilasciata questa mattina il Collegio dei cardinali informa poi che «circa l’Em.mo Cardinale Giovanni Angelo Becciu», lo stesso Collegio «ha preso atto che egli, avendo a cuore il bene della Chiesa, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ha comunicato la sua decisione di non partecipare ad esso». Al riguardo, aggiunge la nota, «la Congregazione dei Cardinali esprime apprezzamento per il gesto da lui compiuto ed auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti». Da notare che in questa parte della dichiarazione non si trova la parola “rinuncia”. Questa scelta non sembra casuale, ma sarebbe stata espressamente richiesta dal porporato sardo, per rimarcare il fatto che il suo passo indietro non è un gesto volontario, ma un atto di obbedienza ad una disposizione – seppure ritenuta giuridicamente irrazionale ed espressa con modalità irrituali secondo la comune dottrina canonistica – del Pontefice defunto.

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