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Cristina Seymandi si sente «Antifragile»: «Massimo Segre? Mai più visti né sentiti»

30 Aprile 2025 - 07:37 Alba Romano
massimo segre cristina seymandi
massimo segre cristina seymandi
Ha scritto un libro per Cairo Editore. E ha dato una svolta alla sua vita

Cristina Seymandi è diventata celebre il 27 luglio 2023 per il video in cui il suo fidanzato Massimo Segre la lasciava accusandolo di averlo tradito con un avvocato. Lei oggi al Corriere della Sera dice che quella notte da sua madre non ha dormito: «Guardavo gli abiti estivi dei presenti, la casa in collina, la città pronta a svuotarsi e tutti che, come nel film, si chiedono: chi è il colpevole?». Ora pubblica un libro per Cairo dal titolo Antifragile. Ovvero, secondo il matematico Nassim Nicholas Taleb, l’«attitudine di alcuni sistemi di migliorare a fronte di stress, sollecitazioni, volatilità, disordine».

Antifragile

Seymandi spiega a Candida Morvillo che ha scelto quella parola «perché, sintetizza la mia vita. Ho sempre affrontato le difficoltà come un’opportunità di crescita. Non sono mai andata contro le cose opponendo violenza a violenza, non sono stata mai quella che tollera e si lascia sopraffare per poi trovare un accomodamento compiacente. Ho sempre cercato la sfida e seguito i miei sogni. Anche quando ho avuto un ruolo nell’amministrazione comunale, avrei potuto essere uno dei tanti staffisti della giunta Appendino, invece, mi sono inventata un tavolo di confronto coi cittadini: andavo a cercare i problemi, beccandomi gli insulti. E ho lasciato qualcosa nella città, tanto che sono rimasta presidente del Coordinamento civico Torino».

La facoltà

Seymandi dice che la sua prima scelta antifragile è stata «scegliere Lettere Moderne invece di Giurisprudenza: mio padre non mi parlò per sei mesi e non mi pagò gli studi. Cosa che significò iniziare a lavorare. Lì, ho iniziato a costruire la mia personalità come donna, autonoma da chiunque. Ho fatto la promoter nei grandi magazzini, la cameriera, la baby sitter, ho dato ripetizioni. Ho iniziato a conquistare la mia libertà». Dice che dopo il video «ero preoccupata che lui stesse male: essendo sempre stata riservata, non credevo alle mie orecchie. Non ho proferito parola perché non era il luogo per farlo. Non è aplomb piemontese: chiunque sia riservato avrebbe rimandato a un altro momento il confronto col diretto interessato».

Massimo Segre

Ma dopo quel video, spiega, «non ci siamo più visti né sentiti». Mentre a chi riceve insulti sui social consiglia di «farsi una passeggiata, non pensarci. I social li apri e chiudi con un clic, sono persone sconosciute che giudicano senza sapere. Io ho capito che non stavano giudicando me, ma una persona vista in un video per pochi minuti. Che ne sa uno in Brasile o in Olanda di chi sono io? L’importante è capire che non possiamo cambiare le situazioni, ma possiamo cambiare l’atteggiamento verso le situazioni».

L’amore

Oggi, dice, ha ritrovato l’amore: «Ho un sant’uomo col quale faccio progetti, con calma, ognuno a casa sua». E aggiunge: «Sono abbastanza onesta da riconoscere che quando una relazione va a rotoli, si ha sempre colpa in due. E che, se lui era l’uomo sbagliato, sei tu che te lo sei scelto». E infine: «Noi donne siamo state etichettate come fragili, ma dirci fragili con tutto quello che affrontiamo — lavoro, famiglia, cura dei genitori anziani — è un modo per pensare di gestirci. Io fragile non sono: io sono antifragile».

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