I primi 100 giorni di Trump: le fake news del suo discorso autocelebrativo a Michigan


A Warren, nel Michigan, il comizio autocelebrativo di Donald Trump per i suoi primi 100 giorni dal suo ritorno alla Casa Bianca non è stato esente da affermazioni fuorvianti e fake news. Una delle principali riguarda quella in cui sostiene che grazie al suo operato avrebbe ripristinato la libertà di parola negli Stati Uniti, vietando ogni forma di censura governativa. Non è stata l’unica.
La bufala sulla “libertà di parola” ripristinata da Trump
Donald Trump ha attaccato duramente e ripetutamente i media come CNN, MSNBC, CBS e altri, in quanto “non allineati” alle sue posizioni, arrivando a minacciare multe e la revoca delle licenze di trasmissione.

Aveva inoltre impedito l’accesso di Associated Press allo Studio Ovale per il rifiuto di adottare la denominazione “Golfo d’America”, imposta dal suo governo in sostituzione di “Golfo del Messico”. A ciò si aggiungono i continui attacchi e le falsità rivolte contro i media americani e internazionali. Un intervento contrario alla libertà di stampa, quello di Donald Trump, sul quale è intervenuto un giudice federale a favore di AP e per evidenziare la palese violazione del Primo Emendamento.

Non sono mancati nemmeno gli avvertimenti riguardo ai finanziamenti federali destinati a scuole e università, a causa delle loro posizioni su diversità e inclusione, in particolare sulle questioni LGBTQ+ e sulle proteste contro la guerra tra Israele e Hamas.
Il fantomatico prezzo della benzina
Durante il suo comizio, Donald Trump ha dichiarato che la benzina verrebbe venduta a 1,98 dollari al gallone. È la seconda volta che il presidente americano riporta erroneamente questo dato: era già accaduto durante l’incontro con Giorgia Meloni, come spiegato dai colleghi di PolitiFact in un fact-check del 22 aprile 2025, con riferimento a tutti gli Stati americani. In realtà, il prezzo minimo è stato registrato in Texas: 2,66 dollari al gallone a marzo, contro i 2,73 di aprile. Consultando i dati forniti dal sito federale US Energy Information Administration (EIA), aggiornati al 28 aprile 2025, non si trova alcun riscontro riguardo la cifra citata da Donald Trump.

Consultando il sito GasBuddy, un equivalente delle app italiane che permettono di consultare i prezzi della benzina nei vari distributori, il prezzo più basso registrato in Michigan (dove si trovava Trump per il suo comizio) è di 2,29 dollari al gallone.

Record minimo storico degli accessi illegali? Troppo presto per dirlo
Trump ha sostenuto con certezza che il numero degli accessi illegali sarebbe diminuito considerevolmente grazie al suo operato, definendolo un “record storico” in quanto “il più basso mai registrato”. Di fatto, il presidente americano può fare riferimento al numero dei tentativi falliti di ingresso illegale rilevati nei mesi di febbraio e marzo 2025, disponibili sul sito della Customs and Border Protection. Considerando gli interventi dell’US Border Patrol (USBP), sarebbero stati arrestati 9.237 migranti irregolari a febbraio, contro gli 8.193 di marzo 2025.

Sebbene si tratti di cifre considerevolmente inferiori rispetto agli ultimi mesi del 2024, con un picco di 58.120 arresti registrati nel mese di ottobre, non è possibile parlare con certezza di “record storico”, soprattutto così presto. Facendo un rapido calcolo, la media mensile degli interventi effettuati dall’USBP nel 1968 si aggirava intorno agli 8.053 arresti. Bisognerà attendere la fine del 2025 per considerare un “record storico” annuale (21.022 nel 1960).
La teoria del complotto sull’autopen
Donald Trump attaccato nuovamente l’ex presidente Biden con definizioni come “Sleepy Joe” e “Crooked Joe”. Inoltre, è tornato a sostenere la teoria del complotto dell’autopen, affermando che dietro le firme di Biden ci fosse qualcun altro a gestire il Paese al suo posto. Come abbiamo spiegato in un precedente fact-check, si tratta non solo di una teoria infondata, ma anche fuorviante, poiché l’autopen è stato utilizzato da numerosi presidenti americani del passato, sia democratici che repubblicani, senza che ciò violasse in alcun modo la Costituzione.
La gaffe sull’accusa di impeachment
Durante il suo comizio, Donald Trump si è scagliato contro un membro del Congresso del Michigan, John James, ritenendolo responsabile di una proposta di impeachment ai suoi danni: «Questo Paese è impazzito. E oggi lo hanno fatto di nuovo. Un tizio di cui non avevo mai sentito parlare, John James. È un membro del Congresso? Questo tizio? Ha detto, ha detto, signore e signori, che avvierò l’impeachment di Donald Trump». Di fatto, il presidente ha accusato davanti ai suoi sostenitori in Michigan un membro del Congresso appartenente al suo stesso partito, quello repubblicano. A proporre l’impeachment è stato invece il democratico Shri Thanedar.