Nasce senza un braccio per colpa di un farmaco: ha diritto a un milione di euro, ma i soldi dello Stato non sono mai arrivati


Amedeo (nome di fantasia) è un 58enne residente in provincia di Alessandria e – racconta il Corriere di Torino – è affetto da una rara malattia congenita, che lo ha fatto nascere senza il braccio sinistro. A causare la malformazione è stato il talidomide, un anti-emetico che fino agli anni Settanta veniva prescritto alle donne in gravidanza per attenuare nausea e vomito. Solo più tardi si scoprì che il farmaco rischiava di avere effetti devastanti per il feto, tra cui malformazioni rare, specialmente nello sviluppo di gambe e braccia. Tra i cosiddetti «figli del talidomide» c’è anche Amedeo, la cui madre ha assunto il farmaco cinque anni dopo la messa al bando, disposta in Italia nel 1962, ma comunque disponibile come farmaco da banco.
La battaglia in tribunale
Da anni Amedeo ha ingaggiato un braccio di ferro giudiziario con lo Stato per ottenere il risarcimento che gli spetta. Dal 2007, infatti, l’Italia riconosce un’indennità mensile alle vittime di malformazioni dovute alla talidomide. Nel 2020, la commissione medio-ospedaliera ha riconosciuto ad Amedeo il diritto a ottenere il rimborso da parte dello Stato, ma in un verbale successivo si è rimangiata tutto, sostenendo che il 58enne piemontese non avrebbe allegato la prescrizione medica risalente a quasi sessant’anni fa.
I soldi mai arrivati dal ministero
Nel 2023, l’uomo ha fatto causa direttamente al ministero della Salute, chiedendo anche tutti gli arretrati maturati dal 2008 in avanti. I giudici gli hanno dato ragione in primo e in secondo grado, ma Amedeo – racconta Ludovica Lopetti sul Corriere di Torino – ancora aspetta di ricevere il denaro che gli spetta: un milione di euro di arretrati, un vitalizio da 1.900 euro ogni due mesi e otto anni di interessi. Se il ministero non provvederà presto al pagamento, il 58enne piemontese sarà costretto a far partire una nuova azione legale.