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Perché il procuratore antimafia Michele Prestipino è finito sotto indagine. «Ha rivelato indagini sul Ponte»

30 Aprile 2025 - 11:47 Alba Romano
prestipino-indagato-segreto-ufficio
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Secondo la procura di Caltanisetta il procuratore rischia il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, «aggravata dall’agevolazione mafiosa». Tutta colpa di un pranzo, intercettato dai Ros, con l'ex capo della polizia De Gennaro e il consulente Webuild Francesco Gratteri

Michele Prestipino Giarritta, procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, è finito sotto indagine del procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca e il suo pool per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, «aggravata dall’agevolazione mafiosa». E, spiega Salvo Palazzolo (che con Prestipino firmò un libro), la toga è stata intercettata quasi per caso. Perché i magistrati della procura di Caltanissetta e i carabinieri del Ros stavano seguendo l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, nell’ambito di un’indagine sul depistaggio attorno alla strage Borsellino avvenuta nel 1992. E nel loro lavoro hanno trovato il procuratore antimafia. O meglio delle conversazioni tra i due, dove, secondo i magistrati Prestipino avrebbe rivelato notizie riservate a De Gennaro su inchieste attualissime, condotte da cinque procure, legate a piste su Cosa nostra e ’ndrangheta in merito ai lavori per il ponte sullo Stretto di Messina. De Gennaro però non è solo un ex capo della Polizia nell’epoca delle stragi di Falcone e Borsellino: oggi è il presidente di Eurolink, il general contractor che si occupa della progettazione e della costruzione del Ponte.

Il pranzo romano in piazza Margana

A incastrare Prestipino, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti agli inquirenti di Caltanissetta, c’è un’intercettazione fatta dai carabinieri del Ros durante un pranzo avvenuto il primo aprile al ristorante Vinando, che si trova a Roma, in piazza Margana. Al tavolo, con De Gennaro e Prestipino c’è un superpoliziotto, Francesco Gratteri, oggi consulente della società Webuild socio forte di Eurolink. De Gennaro e Gratteri non risultano indagati, ma il procuratore De Luca in un comunicato stampa dichiara: «Vi sono concreti elementi per ritenere che Gratteri, anche per conto di De Gennaro, avrebbe già avvisato del corso delle indagini alcuni protagonisti della vicenda». E ancora: «La rivelazione del segreto avrebbe riguardato rilevanti particolari delle indagini in corso da parte di alcune direzione distrettuali antimafia, anche con riferimenti all’uso delle intercettazioni, nonché alla funzione di coordinamento svolta sin dalle prime battute dal procuratore nazionale antimafia».

Melillo leva a Prestipino le inchieste

In seguito alla convocazione di Prestipino e al suo no comment il procuratore nazionale Giovanni Melillo ha deciso nei confronti del suo vice di «revocare con effetto immediato le deleghe di coordinamento investigativo». La difesa di Prestipino, rappresentata dall’avvocato Cesare Placanica annuncia a Repubblica che presto verrà chiesto un nuovo interrogatorio: «Perché riteniamo sia agevole chiarire ogni aspetto controverso relativo a una conversazione intercorsa non con imprenditori, o peggio malavitosi, ma con il prefetto De Gennaro e un suo storico collaboratore».

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