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L’audio diffuso da Report inguaia il Garante della Privacy. Fanizza: «Non mi muovo come battitore libero, ho l’ok del Consiglio». Ghiglia nega

22 Novembre 2025 - 16:31 Alba Romano
ranucci ghiglia
ranucci ghiglia
In un audio diffuso dal programma l'ex segretario dimissionario spiega perché ha chiesto lo "spionaggio" dei dipendenti. Ma uno dei membri del Collegio replica: «Mai chiesto illeciti»

«Il Collegio del garante per la privacy, ha dato mandato a Fanizza di fare un’indagine interna per far emergere eventuali responsabilità per la fuga di dati, ma ovviamente attraverso attività lecite e legali, non c’è quindi nessuna contraddizione. Report vuole forzare la verità». Così Agostino Ghiglia, componente del collegio, replica all’ANSA sulla diffusione dell’audio dell’ex segretario. Allora perché si è dimesso? «Si è dimesso perché ha fatto un errore molto grave inviando una lettera con richieste di cui il collegio era all’oscuro, e che erano illecite perché violavano proprio quella privacy che l’autorità protegge».

L’audio dove Fanizza dice che non ha agito da «battitore libero»

«Io non mi muovo come battitore libero. Il collegio mi ha giustamente responsabilizzato di avviare delle responsabilità di discovery». A parlare è Angelo Fanizza, l’ex segretario generale del Garante della Privacy dimessosi pochi giorni fa. In un audio diffuso da Report, si sente l’ex segretario intervenire durante la riunione tra dipendenti e collegio del Garante della Privacy. In quell’occasione, Fanizza nega di aver agito da solo e parla di una decisione presa di comune accordo con il collegio dell’ente per la protezione dei dati personali. Una posizione che smentisce il comunicato dello stesso collegio pubblicato poco dopo le sue dimissioni.

Tutti i guai del Garante

Per capire la vicenda occorre fare qualche passo indietro. Il Garante della Privacy è da settimane sotto i riflettori mediatici per via di alcuni dubbi su eventuali conflitti di interesse da parte dei membri del suo collegio. In seguito ad alcune inchieste di Report, trasmissione Rai condotta da Sigfrido Ranucci, diversi leader politici hanno chiesto l’azzeramento dei vertici dell’Autorità, che però non c’è stato. Nei giorni scorsi, però, è arrivata un’importante novità: le dimissioni del segretario generale Angelo Fanizza, Oggi i dipendenti del Garante della Privacy hanno chiesto le dimissioni dei membri del Collegio. Membri che i membri del collegio avevano scelto all’unanimità lo scorso ottobre.

Il nuovo audio di Fanizza diffuso da Report

Secondo quanto rivelato da Report, le prime inchieste giornalistiche avrebbero fatto scattare una sorta di caccia alle streghe in piazza Venezia. Con lo stesso Fanizza che avrebbe chiesto al dipartimento per la sicurezza informatica di spiare i dipendenti del Garante della Privacy per scovare la talpa che ha fornito informazioni ai giornalisti di Report. Nei giorni scorsi, i dipendenti hanno chiesto le dimissioni dell’intero collegio, ma sono arrivate solo quelle di Fanizza. Che ora, nell’audio diffuso sempre dal programma Rai, fa capire di aver agito su mandato dell’intero collegio e non per conto proprio: «Si è parlato, non si è deciso, se fosse necessario individuare un soggetto istituzionale tipo la magistratura, oppure se incaricare ufficialmente una società privata. Sfido chiunque a dire se io, in quella sede, quando si è parlato di soggetti privati, non mi sono fermamente opposto alla possibilità che un privato potesse conoscere alcuni appuntamenti».

La versione di Wired

Lo scandalo al Garante Privacy è scaturito dalla richiesta del 4 novembre da parte di Angelo Fanizza, di eseguire una “pesca a strascico” di dati dei dipendenti (email, accessi VPN e log, risalenti in alcuni casi fino al 2001) per scovare una talpa, un ordine che venne bloccato dal dirigente Cosimo Comella per i “gravi profili di illiceità”. Nel corso di un’adunanza del 13 novembre, come riportato da Wired il 21 novembre, Fanizza informò verbalmente il Collegio della sua richiesta a Comella. Di fatto, il Collegio stesso censurò immediatamente l’atto, interrompendo Fanizza e segnalandone la “natura sproporzionata e illecita”. Come riportato sempre da Wired, , Guido Scorza intervenne personalmente in assemblea descrivendo tale richiesta illecita pari a quelle che normalmente sanzionano. Nonostante la consapevolezza e la censura dell’illegalità, il Collegio non adottò provvedimenti nei confronti di Fanizza, le cui dimissioni arrivarono solo la sera del 20 novembre. A questa vicenda si aggiunge un altro tassello: secondo le dichiarazioni di Ghiglia in assemblea, “quasi tutto” il collegio ha condannato l’operato di Fanizza.

Questo articolo è stato aggiornato in data 23 novembre 2025 con l’aggiunta del capitolo “La versione di Wired”.

Foto copertina: ANSA/Fabio Frustaci