Brasile, Bolsonaro sarà processato per il tentato golpe. L’ex presidente: «Cercano di impedire la mia candidatura al voto del 2026»


Jair Bolsonaro andrà a processo per il tentato golpe del 2022. La Corte suprema brasiliana ha accolto all’unanimità la denuncia della Procura generale. Di conseguenza, l’ex presidente e altri suoi sette fedelissimi – membri dell’esercito e della polizia – risultano ora imputati nel processo che si celebrerà nei prossimi mesi. «Hanno fretta – ha scritto Bolsonaro sui social -. Il caso contro di me procede a una velocità 14 volte superiore a quella» dell’inchiesta del «Mensalão e almeno 10 volte superiore a quella di Lula in Lava Jato. Il motivo? Non cercano nemmeno più di nasconderlo – afferma l’ex capo di Stato -. La stessa stampa riporta apertamente e senza mezzi termini che la motivazione non è legale, ma politica: il tribunale sta cercando di impedirmi di candidarmi alle elezioni» del 2026 «in quanto sa che, in una competizione leale, non c’è nessun candidato in grado di battermi». La procura generale accusa Bolsonaro di cinque reati, per i quali rischia fino a 43 anni di carcere.
March 26, 2025
Il processo
Il giudice relatore del caso, Alexandre de Moraes è stato il primo a votare, chiedendo che le accuse della procura siano accolte e diano luogo a un processo contro l’ex presidente ultraconservatore e altri suoi sette fedelissimi. Nella sua esposizione, Moraes ha affermato che esistono «prove ragionevoli» che Bolsonaro abbia guidato un’organizzazione criminale per pianificare un colpo di Stato dopo le elezioni del 2022. La difesa dell’ex capo di Stato sostiene, invece, che non ci sono prove che indichino la sua partecipazione al complotto golpista, ma, secondo Moraes, la denuncia del Procuratore generale «dimostra il contrario». «Ci sono prove ragionevoli che indicano Bolsonaro come leader dell’organizzazione criminale, dimostrando» la sua partecipazione, ha affermato il magistrato. Gli altri giudici della sezione – Flávio Dino, Luiz Fux, Cármen Lúcia e Cristiano Zanin – hanno appoggiato a loro volta la posizione del magistrato relatore.
Il tentato golpe
Nel 2022 Luiz Inacio Lula da Silva vinse le elezioni presidenziali. Bolsonaro perse, e l’8 gennaio 2023 i suoi sostenitori più accaniti scatenarono una rivolta nella capitale Brasilia, devastando il palazzo presidenziale, il congresso e la corte suprema nel tentativo di ribaltare il risultato. Secondo il procuratore generale brasiliano Paulo Gonet, l’ex presidente, assieme a 7 alleati chiave, avrebbe approvato un piano per bloccare con l’esercito la transizione democratica, avvelenare Lula e uccidere a colpi di arma da fuoco il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, che l’ex presidente considera da sempre un nemico, e che sarà relatore nel processo che si aprirà nei prossimi mesi.
Foto copertina: ANSA / ANDRE BORGES | L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro all’aeroporto di Brasilia, 25 marzo 2025