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Chiara Gribaudo e la ribellione al maschilismo Pd: «Prodi ha sbagliato. Cognome materno ai bimbi? Franceschini poteva pensarci prima»

27 Marzo 2025 - 21:00 Diego Messini
La vicepresidente Pd a fianco di Elly Schlein: «Basta interviste-fiume per darle consigli, lo farebbero con un leader maschio?»

La tirata di capelli di Romano Prodi alla giornalista di Mediaset? «Doveva evitarla». La proposta di Dario Franceschini sul cognome solo materno ai figli? Ma che bella idea, peccato non l’abbia lanciata quando il Pd era al governo. E la raffica di interviste dei padri nobili del partito per dare lezioni a Elly Schlein, anche basta. Chiara Gribaudo esce allo scoperto e si toglie qualche sassolino dalle scarpe sul maschilismo e paternalismo che ancora la fanno da padrone nel Pd. La deputata cuneese, vicepresidente del partito, si sfoga in un’intervista alla Stampa. Anche per dare una mano alla segretaria Schlein, che nei giorni scorsi ha puntato il dito contro quel male oscuro che anela anche nel grande caseggiato del centrosinistra italiano. Proprio così, il maschilismo nel Pd «è vivo e lotta insieme a noi», riconosce amara Gribaudo, che di certe pratiche di potere s’è accorta ancora di più da quando, da pochi mesi, è diventata mamma. «La partecipazione prolungata, le riunioni serali: è tutto pensato su misura per gli uomini». Quello denunciato da Schlein, insomma, è «il clima che da anni viviamo nel partito, anche al livello di territori». E purtroppo in due anni di guida femminile troppo poco è cambiato, con le buone.

La «ribellione» ai padri nobili del Pd

Tempo di alzare la voce, quindi, fa capire Gribaudo. Messaggio numero 1 ai «grandi maschi» del partito, quindi: basta con le dichiarazioni e le interviste con fiumi di «consigli» alla segretaria – donna e giovane, guarda caso – su come guidare il partito. «Quando i dibattiti si faranno nei luoghi deputati del partito sarà un bel risultato», dice la deputata piemontese a Francesca Schianchi. Che non teme di mettere i puntini sulle i anche sulle recenti azioni dei padri nobili del partito. Sull’«incidente» che ha coinvolto lo scorso weekend Romano Prodi con Lavinia Orefici di Rete 4, ora che è stato diffuso il video a inquadratura chiara, non ha dubbi: «Lisciare i capelli a una giornalista è un gesto che si sarebbe dovuto evitare. Per me Prodi è un punto di riferimento imprescindibile nella storia del centrosinistra italiano. Ma mi ha stupito quel gesto». Su Luigi Zanda: «Non penso avrebbe detto di un uomo più adulto che non sarebbe pronto per Palazzo Chigi. Che poi, chi lo decide?». Quanto a Dario Franceschini, che nei giorni scorsi ha annunciato la presentazione di un progetto di legge perché ai bambini italiani sia dato soltanto il cognome materno, la stima si mescola a una certa frustrazione. «Come scriveva Nuto Revelli: “Mai tardi”. Apprezzo la proposta, lancia un messaggio che condivido, mi spiace solo che non la si sia fatta quando si era al governo del Paese. Detto questo, abbiamo il doppio cognome e credo che le urgenze brutali di questo periodo siano altre».

In copertina: La vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo alla Direzione nazionale del partito – Roma, 22 novembre 2023 (ANSA/ANGELO CARCONI)

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