Napoli è ricchissima di storia, come ho imparato nel secondo episodio di Crossroads Napoli, e nella sua storia si porta dietro anche tutta la cultura religiosa e spirituale di secoli e secoli di popolazioni devote. Per questo episodio, seguimi alla scoperta della dicotomia sacro e profano che caratterizza i partenopei.
Sono andata con Valentina Guerra, Olindo Bonifazi e Giacomo Sommer, attivisti dell’associazione Sii Turista Della Tua Città, a scoprire alcuni delle tradizioni religiose più apprezzate dai giovani napoletani. Come associazione, i ragazzi svolgono anche attività culturali legate a queste tradizioni. Un esempio? La processione annuale per San Gennaro di Settembre o la contemplazione dei quadri di Caravaggio nella Chiesa del Pio Monte della Misericordia.
In questo video mi hanno raccontato perché San Gennaro è diventato l’icona pop religiosa di Napoli, e mi hanno spiegato perché bisogna sempre sfregare le teste dei morti… più o meno. Per non farmi mancare nulla, abbiamo realizzato anche un breve “vero o falso” delle scaramanzie partenopee.
Basta una passeggiata per il centro storico di Napoli per vederlo: ogni scorcio della città è un pezzo del puzzle sacro e profano che è la cultura napoletana. Tra le più conosciute ci sono le edicole votive che tappezzano le strade: centinaia di capitelli, teche, tabernacoli e spazi sacri usati come simboli di devozione pubblica per santi popolari o per i familiari morti.
Federica Cerbone di Sii Turista mi ha portato a scoprire un bel po’ di questi tabernacoli in giro per la città, e in questo video stop motion mi ha anche raccontato di quella che per la loro associazione ha un significato speciale.
Non è solo Napoli a essere decorata con edicole votive, ornamenti religiosi e culturali della città. Sono i napoletani stessi che amano portare addosso simboli della loro fede: orecchini con il cornetto rosso, croce d’oro al polso, oppure, come vedrete, l’ampolla del sangue di San Gennaro appesa al collo.
Nei pressi del teatro Bellini ho conosciuto Gennaro Buccino, l’orafo della bottega di San Gennaro che, grazie alla passione trasmessa dal papà, ha realizzato un ciondolo per commemorare San Gennaro e per raccontare e condividere la storia del patrono napoletano. In questo video mi ha raccontato come produce i suoi ciondoli, uno a uno, a mano.
A questo punto, dopo aver fatto il pieno di cultura religiosa made in Napoli, ho capito che avevo bisogno di risposte ad alcune domande: come mai a Napoli é così sentito il culto della morte, il rispetto per i santi, e la scaramanzia, anche tra noi giovani? Io e Luca De Martino abbiamo così chiacchierato con Giuseppe Balsamo, esperto di storia religiosa, che ci ha rivelato che forse è proprio la storia della città a generare questo rapporto con l'aldilà.
Puoi scoprire tanto della tradizione sacra e profana di Napoli anche grazie all’app di Sii Turista, attraverso racconti di esperti, itinerari disegnati su misura, e video e illustrazioni della città. Per scaricarla clicca qua per Android e qua per dispositivi Apple.