Ecco come queste 5 città piemontesi sono diventate tra le più creative e innovative della regione
Ecco come queste città piemontesi sono diventate tra le più creative e innovative della regione
Di: Sofia Quaglia
In Italia una persona su tre vive in città. Certo, non una “big city life” come nella canzone dei Mattafix. Sebbene i grandi comuni con “un’alta urbanizzazione” rappresentino solo il 5% del territorio italiano, vi si concentra oltre il 33% della popolazione. Al contrario, secondo l’Annuario Statistico pubblicato dall’Istat, tutti i Comuni con una bassa urbanizzazione, come ad esempio i borghi di campagna, coprono il 70% della superficie nazionale complessiva, ma ospitano meno del 25% degli Italiani.
Oggi che le nostre città, a causa della pandemia, si sono svuotate per la chiusura di scuole, uffici e luoghi di ritrovo, è un momento interessante per riflettere su quanto le mutazioni delle metropoli influiscano sulla nostra qualità di vita quotidiana. Come sono le città che abitiamo? Come possono migliorare?
“Le trasformazioni degli ultimi decenni, la crisi economica, la globalizzazione, i fenomeni legati all’immigrazione hanno cambiato non solo l’immagine, ma anche il funzionamento delle città italiane”, scrive Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) nel 2017.
Sono moltissimi i modi in cui l’urbanizzazione può proporre soluzioni innovative, originali e dinamiche. Infatti, sono quattro le città piemontesi che possono fregiarsi di vari riconoscimenti UNESCO: tre di queste sono state insignite del titolo di “Città Creativa UNESCO” (delle attuali 180 Creative Cities al mondo, 11 sono italiane e 3 in Piemonte), mentre la quarta città di cui parleremo oggi è Patrimonio dell’Umanità UNESCO come Città industriale del XX secolo. Per di più, quest’anno un altro nome si è aggiunto alla lista di città distinte della regione, poiché ne abbiamo una che è stata candidata a Capitale della Cultura 2022.
Che aspetti? Seguimi per scoprire come queste città piemontesi sono diventate tra le più creative e innovative della regione.
1.
IVREA
Superficie: 30,11 km²
Abitanti: 23 442(2018)
Tratti distintivi: città ideale della rivoluzione industriale del Novecento
Nel 2020 Ivrea è diventata il 54esimo Sito UNESCO dell’Italia proprio come “Città Industriale del XX Secolo”, accanto alle tre Riserve Mab UNESCO (Collina Po, Ticino Val Grande Verbano e il Monviso). L’asset principale della città, infatti, è l’eredità architettonica del progetto industriale di Adriano Olivetti, il cui obiettivo era creare un’industria utopica e cambiare completamente il rapporto tra imprenditore e operaio, fabbrica e città.
Tra il 1930 e il 1960 Ivrea divenne una vera e propria città futuristica, rampa di lancio per le idee più innovative d'Italia anche a livello creativo e sociale. Secondo l’UNESCO, “la proposta di Olivetti si distingue nel panorama delle proposte comunitarie del XX secolo per l’eterogeneità dei riferimenti culturali alla base dell’idea di comunità, e per il ruolo assunto dalla fabbrica, a cui è affidato il compito di motore di ricchezza e fulcro delle relazioni sociali”.
Beniamino de’ Liguori, segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti, mi ha raccontato come Ivrea ha cambiato il panorama delle moderne città industriali diventando un esempio di creatività globale. Una filosofia che Ivrea e la Fondazione Olivetti portano avanti ancora oggi insieme.
Sono andata a fare un giro in città per toccare con mano questa realtà.
Immagini d’archivio per gentile concessione della Fondazione Adriano Olivetti.
2.
TORINO
Superficie: 130,01 km²
Abitanti: 853 383 (2020)
Tratti distintivi: metropoli del design e dell’architettura eco-sostenibile
Dal dicembre 2014 la città di Torino è Creative City per la categoria del Design. Nelle sette categorie in totale, Torino è l’unica città italiana riconosciuta per il Design, insieme a importanti realtà urbane come Kobe (Giappone), Singapore, Berlino (Germania)...
Le Creative City (in piemonte Torino, Biella e Alba) formano una rete internazionale di 246 città che “hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile”, secondo i canoni UNESCO. Nel caso specifico di Torino, questo titolo non solo riconosce al capoluogo piemontese il merito di aver saputo evidenziare la propria identità – come dichiarato nella motivazione - unendo allo storico profilo industriale nuove vocazioni in altri settori, ma di averlo fatto anche in modo sostenibile.
Come per Ivrea – e, come vedremo insieme, anche per Alba e Biella –, il passato di città industriale è stato per Torino una rampa di lancio verso tutte le sfide successive. In questo video, scopriamo quattro storie di design eco-sostenibile, tra cui il nuovo Green Pea (scoprirai cosa è nel video!) che ha aperto proprio lo scorso mese, a dicembre 2020.
PS: Torino è anche una delle capitali dell’arte contemporanea in Italia e nel mondo. Te lo abbiamo raccontato qui!
Da TOward2030 (progetto del Comune di Torino X Lavazza) e 25Verde al Green Pea e Nuvola Lavazza: quattro esempi di design urbanistico ecologico che ti lasceranno a bocca aperta.
3.
ALBA
Superficie: 53,59 km²
Abitanti: 31 394 (2020)
Tratti distintivi: dall’antipasto al dessert, luogo magico dell’innovazione enogastronomica
Da ottobre 2017 anche Alba si è aggiunta alla lista delle Creative Cities UNESCO nella categoria della “Gastronomia” (a livello nazionale, con Parma e Bergamo). Di Alba, chi non conosce i panorami collinari mozzafiato e le lunghe distese a vigneti, anch’esse Patrimonio UNESCO, che avvolgono in un abbraccio verde l’antica città delle cento torri? C’è poi l’eccellenza agroalimentare e la ricchissima varietà di prodotti, tra cui il celebre tartufo bianco (ne abbiamo parlato nella prima puntata di Crossroads, qui). Ma ad aver fatto la parte del leone ad Alba è stato anche lo sviluppo imprenditoriale e industriale, grazie alla visione di forze creative che hanno unito materia prima, azienda, città e comunità.
Ettore Paganelli, politico italiano e sindaco di Alba dal 1963 al 1969, mi ha raccontato di quanto sia cambiata la città nel corso degli anni: “Alba è stata l’epicentro della lotta di Liberazione nazionale dal ‘43 al ‘45. Prima della guerra era un centro agricolo, dopo il conflitto è rinata dalle macerie e ha avuto un forte sviluppo industriale grazie ai grandi nomi: Ferrero, Miroglio, Stroppiana”.
“Queste industrie, e specialmente la Ferrero, hanno portato e richiamato un sacco di gente dalla Langa e da tutte le parti d’Italia, data l’alta richiesta di manodopera e di lavoro”. Da sindaco, Paganelli ha vissuto un aumento “spaventoso” della popolazione, raddoppiata da 15.000 abitanti a 30.000. “Ferrero è stata certamente quella che ha cambiato la storia della città, facendo di Alba un centro industriale”, sottolinea Paganelli, spiegando che una delle più grandi intuizioni dell’azienda – che ha cambiato per sempre la città – è stata quella di andare a prendere le persone con i pullman dalle valli per portarle in fabbrica tutte le mattine.
Questo enorme aumento di popolazione ha creato anche disagi. Paganelli racconta, infatti, che non c’erano abbastanza aule scolastiche: tutto era insufficiente, addirittura l'approvvigionamento dell’acqua e le comunicazioni erano scarse. Tuttavia, con il duro lavoro e la perseveranza, la città si è evoluta, diventando ‘creativa’ in tutti i sensi.
Ho parlato, inoltre, con Valerio Berruti, eclettico artista contemporaneo di Alba che ricopre il ruolo di ambasciatore 2021 per Alba Città Creativa Unesco. Mi ha raccontato tutto quello che Alba ha da offrire.
Vieni con me a conoscere Valerio Berruti, artista contemporaneo ambasciatore di Alba città creativa.
4.
BIELLA
Superficie: 46,69 km²
Abitanti: 43 362(2020)
Tratti distintivi: città creativa dell’artigianato e della lana
Vi ho già parlato di come Biella sia sede di Cittadellarte, la Fondazione di Michelangelo Pistoletto, e abbiamo avuto l’opportunità di conoscerlo qui. Ma l’estro geniale di questo artista contemporaneo non è l’unico elemento inventivo ed artistico ad aver reso Biella una delle città più eclettiche e creative del Piemonte.
Nel 2019 Biella è stata nominata Città Creativa UNESCO per l’artigianato e l’arte popolare, anch’esse sue punte di diamante sviluppate con profonda attenzione alla sostenibilità. Biella, infatti, è storicamente conosciuta come la Manchester italiana, alias la capitale italiana della lavorazione della lana e dei filati pregiati, dove si dà valore al “sapere fare” e a una secolare tradizione artigianale. Biella è anche rinomata per la lana cashmere, avendo battezzato marchi che la rendono famosa internazionalmente; basta pensare a Ermenegildo Zegna, Loro Piana, Fratelli Piacenza, e Cerruti.
“Parlare di Biella vuole dire parlare di eccellenza piemontese e italiana, che non è solo geografica. Biella è anche eccellenza per quel dna che si trova nella gente che di questa città ha fatto terra di creazioni uniche ed eccellenti nel mondo”, ha detto Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte. Sapete che a Biella è nato il primo birrificio d'Italia, nel 1846? Attiva oggi come ieri, la pluripremiata azienda ha un mercato di intenditori su larga scala.
Per darvi un assaggio di come l’area del Biellese sia un esempio di artigianato e ingegno, sono andata a visitare un paesino situato a poca distanza dal capoluogo, Miagliano. Lì ho conosciuto l’Associazione Amici della Lana e la sua rappresentante, Manuela Tamietti, che mi ha raccontato come un paese operaio possa cambiare negli anni e sperimentare diverse esistenze creative. Proprio quello che è accaduto a Miagliano, sbocciato in nuovo polo creativo italiano.
5.
VERBANIA
Superficie: 37,49 km²
Abitanti: 30192 (2020)
Tratti distintivi: polo creativo dove la cultura riflette
Verbania, la città capoluogo del Verbano – Cusio – Ossola, è una preziosa gemma sulla sponda ovest del Lago Maggiore che quest’anno è stata tra le 10 finaliste a contendersi il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022.
Non te l’aspettavi? É vero, Verbania è tra le più “giovani” città d’Italia (pensa che è nata nel 1939 dalla fusione dei Comuni di Intra e Pallanza), e ha tanto da offrire. “E’ una media città della provincia italiana, ma abbiamo una nostra identità molto forte e siamo un territorio in transizione, economica e sociale”, mi spiega Riccardo Brezza, Assessore alla Cultura di Verbania.
Il dossier di candidatura ha messo in evidenza come il territorio si “è andato configurando e costruendo sulla base di una continua contaminazione culturale, sia tra le diverse anime della città, sia in relazione alle frequentazioni di mecenati, artisti e letterati, anche di provenienza internazionale.”
E anche se Verbania non è salita sul podio, per la città è stato un traguardo di grande valore e importanza. È stato grandioso entrare tra le 10 finaliste:
Per conoscerla meglio, capire le ragioni della candidatura e quanto la città ha da offrire, ho posto le nostre canoniche 25 domande flash all’assessore Brezza.
Il Lago Maggiore è così ampio che sembra quasi un mare.
E non è finita qui: Saluzzo, nel Cuneese, è la prima città alpina candidata (con le Terre del Monviso) a Capitale Italiana della Cultura 2024...
Disclaimer: questo video è stato girato appena prima che venisse annunciata la vincitrice del titolo.
LA MAPPA DI CROSSROADS Ti è piaciuto questo episodio? Da adesso in poi aggiungeremo anche la nostra “mappa del tesoro” Crossroads, dove potrai trovare i link (e un paio di istruzioni) per seguire il nostro percorso.
Ivrea, città industriale del XX secolo. Ecco il sito ufficiale per scoprire la città e qui puoi visitare la pagina correlata sul sito UNESCO. Qui il sito della Fondazione Olivetti. Per un interessante tour tematico con Google, guarda qui. Marco Peroni, che ho intervistato nel video, ci porta in giro per la città anche con un’audio guida.
A Torino, Città Creativa del Design, scopri il Circolo del Design, mentre qui scopri le tante iniziative collegate: TOward 2030, Green Pea (persino il sito web è a risparmio energetico!). Leggi di più su 25 Verde di Lineeverdi… e visita virtualmente Nuvola Lavazza. Torino Design City è un universo sfaccettato, e lo puoi vedere fino in fondo in questo video.
Alba, Città Creativa per la Gastronomia. Vuoi conoscere meglio Valerio Berruti (è anche autore di una delle installazioni per Luci d’Artista a Torino!)? Questo è il suo sito. E clicca qui se vuoi scoprire gli ingredienti che hanno fatto di Alba una Città Creativa.
Biella, Città Creativa per l’artigianato e l’arte popolare, la puoi scoprire qui.
Verbania nel 2020 si è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022.