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Elezioni europee 2024, destre avanti in Germania, Austria, Francia. Ma la maggioranza in Parlamento popolari-socialisti regge – La diretta

Mentre in Italia le proiezioni e i primi dati reali danno Fratelli d’Italia primo partito e una crescita del Pd, la destra trionfa in Germania, Austria e Francia, dove provoca un vero e proprio terremoto. Emmanuel Macron, preso atto del risultato del Rassemblement National di Bardella che ha doppiato Renaissance/Renew vicino al presidente, ha annunciato a sorpresa l’immediato scioglimento del’Assemblea nazionale, convocando le elezioni entro la fine di giugno. Ma più in generale, la «maggioranza Ursula» ha tenuto. È stata la stessa presidente della Commissione a esultare per aver aver arginato «gli estremisti di destra e sinistra», mentre il presidente del Ppe Manfred Weber a chiamare la vittoria del proprio gruppo e a indicare la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue. Secondo la quinta proiezione del Parlamento Ue, Ppe, S&D e Renew hanno 403 eurodeputati, ben al di sopra della soglia di 360 voti necessari per la maggioranza dell’Eurocamera. Le destre hanno ottenuto un largo successo anche in Germania e Austria, con l’exploit della formazione di ultradestra Fpo, prima forza politica nel Paese alpino. I tedeschi, invece, assistono al sorpasso di Afd sui socialisti: la destra, cacciata dal gruppo Identità e democrazia a poche settimane dalle elezioni, diventa il secondo partito in Germania. La formazione euroscettica, tuttavia, resta distante dalla Cdu-Csu di von der Leyen, che esulta: «Il popolo tedesco ha punito gli estremisti di destra e di sinistra».

Per maggiori informazioni, segui le guide utili di Open sul funzionamento e i poteri del Parlamento europeo, sui candidati dei maggiori partiti italiani, su quando e dove si vota in Italia e come funziona la legge elettorale del 2024. Attenzione anche alle fake news, consultando la sezione Fact-checking dedicata.

4:00 I risultati delle Elezioni in Italia: FdI 28,9%, PD 24,9%. M5s sotto al 10%, FI e Lega al 9%

Con quasi due terzi delle sezioni scrutinate va delineandosi il quadro dei risultati di queste elezioni in Italia. Il partito della premier Meloni è il primo in Italia e si attesta al 28,9%, staccando il Pd 4 punti percentuali. Grazie a questo risultato, il partito di Schlein potrebbe essere la compagine più numerosa in seno al gruppo S&D. Più dietro M5s, FI, e Lega, racchiusi tra il 9 e il 9,5%. Supera la soglia di sbarramento anche Avs, che sfiora il 7%, mentre tutti gli altri partiti rimangono fuori dal Parlamento. Non riescono a esprimere eurodeputati Stati uniti d’Europa, né Azione, né Pace Terra Dignità, Libertà e Alternativa Popolare.

03:00 L’ultima proiezione del Parlamento europeo

Nella quinta proiezione ufficiale del Parlamento europeo, i Popolari dovrebbero eleggere 184 eurodeputati, cinque in meno della precedente proiezione (contro i 177 della scorsa legislatura). I socialisti di S&D crescono a 139, in sostanziale pareggio rispetto alla precedente legislatura. A calare ancora sono i liberali di Renew, che dovrebbero eleggere 80 seggi (contro i 101 del 2019), e i Verdi, che dovrebbero portare a Bruxelles e Strasburgo 52 eurodeputati (contro i 71 del 2019). Le due famiglie di destra ottengono complessivamente 131 scranni: 73 ai conservatori di Ecr e 58 a Identità e Democrazia. La Sinistra dovrebbe eleggere 36 eurodeputati. Restano poi 98 eletti tra i non iscritti e gli “altri” ancora alla ricerca di un gruppo.

02:30 Le reazioni dei leader

Se Giuseppe Conte ha ammesso l’amarezza per un risultato che ha definito deludente, Antonio Tajani ha commentato così i dati positivi di Forza Italia: «Una vittoria che dedichiamo al Presidente Silvio Berlusconi». Matteo Salvini aspetta domattina per i commenti definitivi ma intanto ha dichiarato: «Spero in un centrodestra unito e compatto in Europa, possibilmente in maggioranza, senza però fare accordi a ribasso colloquiando con i socialisti. Conto che il centrodestra non si divida a Bruxelles».

02:00 L’esultanza di Elly Schlein

La segretaria del Partito democratico ha festeggiato i primi risultati delle elezioni europee che danno il partito in crescita, definendo «un risultato straordinario» quello che emerge dalle urne. «Siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da FdI si restringe», ha detto Schlein.
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01.44 Calo storico dell’affluenza in Italia

Per la prima volta nella storia delle elezioni europee, meno di un italiano su due è andato a votare. Con il 100% delle elezioni scrutinate, l’affluenza alle urne è stata del 49,6%. Ad eccezione del 2004 (quando il dato definitivo fu del 71,7%) e del 1999 (con il 69,8%), l’affluenza per le europee ha visto un costante e progressivo calo.
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01.30 Parlamento Ue, quinta proiezione: regge la «maggioranza Ursula»

Nella quinta proiezione ufficiale del Parlamento europeo, i Popolari eleggeranno 189 eurodeputati, contro i 177 della scorsa legislatura. I socialisti di S&D si fermano a 135, sei in meno degli ultimi cinque anni. A calare sono soprattutto i liberali di Renew, che dovrebbero eleggere 83 seggi (contro i 101 del 2019), e i Verdi, che dovrebbero portare a Bruxelles e Strasburgo 53 eurodeputati (contro i 71 del 2019). Le due famiglie di destra ottengono complessivamente 130 scranni: 72 ai conservatori di Ecr e 58 a Identità e Democrazia. La Sinistra dovrebbe eleggere 35 eurodeputati. Secondo le proiezioni del Parlamento europeo, restano poi 95 eletti tra i non iscritti e gli “altri” ancora alla ricerca di un gruppo.

00.45 Italia, la soddisfazione della premier Meloni

«Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche». È il messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che su X festeggia il risultato del suo partito. Secondo le stime parziali, che variano a seconda di quanti partiti riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 4% – Stati Uniti d’Europa e Azione sono in bilico – FdI eleggerà tra i 22 e i 24 Eurodeputati. In conferenza stampa la premier ha poi detto: «In Ue con il governo più forte di tutti. Il sistema italiano di nuovo bipolare»

00.40 Parlamento Ue, quarta proiezione: crescono ancora i Popolari

Crescono ancora i Popolari europei, che nella quarta proiezione ufficiale del prossimo Parlamento europeo dovrebbero eleggere 191 eurodeputati, contro i 177 dell’Eurocamera uscente. I Socialisti (S&D) si fermano, invece, a 135 seggi (-6). Il gruppo Renew ora è dato a 83 seggi, mentre i Verdi a 53. Ecr passa a 71, mentre i sovranisti di Id a 57. La Sinistra Ue si attesta a 35. Rimane una grande incognita sugli eurodeputati non iscritti ad alcun gruppo. Secondo le proiezioni, si tratta di 95 eletti tra i non iscritti e gli “altri” ancora alla ricerca di un gruppo. La proiezione si basa sui dati arrivati da Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, in attesa di quelli da Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia.

00:15 In Slovacchia vince l’opposizione al presidente Fico

In Slovacchia le elezioni Europee sono state vinte dall’opposizione «Slovacchia Progressista» con il 27,81 per cento contro il 24,76% ottenuto dallo Smer-Sd del presidente Robert Fico. I primi dovrebbero avere sei seggi, i secondi cinque.

00.07 L’estrema destra non sfonda in Spagna e Portogallo

In Spagna è il Partito Popolare, con il 34,2% dei consensi, la forza politica più votata del Paese, seguita dai socialisti del Psoe del premier Pedro Sanchez (30,2%). L’estrema destra di Vox è terzo partito con il 9,6% ed eleggerà 6 europarlamentari. La piattaforma di sinistra Sumar si ferma al 4,6% dei consensi e 3 seggi, uno in più degli ex soci di Podemos, che si fermano al 3,2%. In Portogallo, invece, festeggia il Partito socialista, che vince le elezioni con il 32% dei voti, seguito dal 31,2% di Alleanza Democratica. Crollano i consensi dell’estrema destra di Chega, che alle elezioni politiche di pochi mesi fa aveva raccolto il 18% ma questa volta si ferma al 9,81%.

Domenica 9 giugno

23.55 Von der Leyen: «Sono fiduciosa sul mio secondo mandato»

«C’è ancora molto da fare ma sono fiduciosa per quanto riguarda il mio secondo mandato». A dirlo è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando ai giornalisti all’Eurocamera. «Da domani ci rivolgeremo a S&D e Renew, con i quali abbiamo una relazione costruttiva e provata. Il nostro obiettivo è continuare sul cammino di una piattaforma pro-Ue, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto. Ci sono forze che vogliono indebolire l’Europa, ma la maggioranza dei cittadini europei, con questo voto, ha chiarito che vuole un’Europa forte», ha concluso.

23.50 Terza proiezione Ue: si rafforza la «maggioranza Ursula»

Stando alla terza proiezione ufficiale, che tiene conto dei risultati parziali nei vari Paesi dell’Ue, nel prossimo Parlamento europeo i Popolari (Ppe) vedrebbero crescere rispetto alla loro formazione, rispetto alla seconda proiezione, da 186 a 189 eurodeputati. I Socialisti (S&D) guadagnerebbero due seggi: da 133 a 135. Crollano ancora il gruppo Renew da 82 membri a 80 e Verdi da 53 a 52. Cresce anche Ecr da 70 a 72, mentre i sovranisti perdono due seggi: da 60 a 58. La Sinistra Ue, si attesta a 36. Rimane una grande incognita sugli eurodeputati non iscritti ad alcun gruppo. Secondo le proiezioni, si tratta di 98 eletti tra i non iscritti e gli “altri” ancora alla ricerca di un gruppo. La proiezione si basa sui dati arrivati da Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, in attesa di quelli da Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia.

23.42 Nuovo exit poll Italia: Renzi e Calenda rischiano di rimanere fuori dal Parlamento

Il nuovo exit poll sui risultati delle Europee in Italia confermano di fatto le stime dei partiti maggiori, con FdI leggermente meglio (27-31%) rispetto ai dati precedenti e davanti al Pd, tra il 21,5 e il 25,5%. Prosegue il testa a testa tra Lega e Forza Italia, dati tra il 7,5 e il 9,5%. Più dietro, Avs dovrebbe superare la soglia di sbarramento al 4% mentre si fa più dura per Renzi e Calenda.

23.38 Olanda, sconfitta l’ultradestra di Wilders

Con lo spoglio ultimato vengono confermati i risultati delle elezioni europee in Olanda, dove la coalizione dei Laburisti e i Verdi di Frans Timmermans superano l’ultradestra di Geert Wilders. Il fronte europeista elegge 8 eurodeputati, contro i 6 del leader euro-scettico.

23.26 Ungheria, Fidesz del premier Orban in calo rispetto al 2019

Il partito del premier ungherese Viktor Orban si conferma il più votato nel Paese ma cala dell’8% rispetto al 2019. Fidesz raggiunge il 43,7% dei voti. Peter Magyar, ex dirigente di Fidesz, diventato da poche settimane il volto principale dell’opposizione con il suo Tisza, si è aggiudicato il 31,07% dei voti, superando le attese dei sondaggi che lo davano al 25%.

23.05 Exit poll Italia: FdI 26-30%, PD 21-25%

Nei primi Exit poll sul risultato delle elezioni europee in Italia, FdI si conferma primo partito con un risultato tra il 26 e il 30%, davanti al Pd tra il 21 e il 25%. Più dietro il M5s (10-14%), mentre testa a testa nella maggioranza tra FI e Lega, appaiate tra l’8 e il 10%. Avs (5-7%) e Stati Uniti d’Europa (3,5-5,5%) dovrebbero riuscire a superare lo sbarramento del 4%, mentre rischia Azione di Carlo Calenda (2,5-4,5%).

22.45 Weber (Ppe): «Von der Leyen sarà nuovamente la presidente della Commissione»

Il Partito popolare europeo “chiama” la vittoria come gruppo maggioritario del prossimo Parlamento europeo, con circa 186 deputati (+9 rispetto a quello uscente) e la riconferma di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Ue. «Il vincitore delle elezioni ha ora il diritto di nominare il presidente della Commissione europea che per i prossimi cinque anni sarà Ursula von der Leyen», ha dichiarato il presidente del Ppe Manfred Weber, «la grande preoccupazione era che arrivassero molti politici all’Eurocamera che vogliono distruggere la nostra Europa, ma guardando le cifre sono orgoglioso del Ppe forte, questo è il messaggio migliore contro gli estremisti».

22.20 Il primo ministro del Belgio De Croo annunciale dimissioni

Alexander De Croo ha annunciato le dimissioni da primo ministro del Belgio, prendendo atto dei risultati delle elezioni che nel Paese, oltre alle Europee riguardano anche politiche e amministrative. Nel Paese si è certificata una spaccatura con la vittoria dell’estrema destra separatista nelle Fiandre. N-Va e Vlaams Belang (“Interesse fiammingo”) sarebbero in testa anche nella Camera federale, seguiti dai Socialisti e dai centristi popolari. Ottimo risultato anche per l’estrema sinistra, che supererebbe il 9 per cento.

22.08 Affluenza Ue al 51%, manca il dato di alcuni Paesi

Quando ancora mancano i dati di alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, l’affluenza alle Europee come media dei diversi Paesi membri è data al 51%, in leggera crescita rispetto al 50,7% del 2019. Lo ha annunciato il portavoce del Pe Jaume Duch.

21.52 Seconda proiezione: crescono Ppe e e Ecr, crollo Renew e Verdi

Secondo la seconda proiezione ufficiale, che tiene conto dei risultati parziali nei vari Paesi, nel prossimo Parlamento europeo i Popolari (Ppe) vedrebbero crescere la loro formazione da 177 a 186 eurodeputati, mentre i Socialisti (S&D) passerebbero da 140 a 133. Crollano il gruppo Renew da 102 a 82 membri e Verdi da 72 a 53. A crescere sono i gruppi di destra, con Ecr da 68 a 70 e i sovranisti di ID da 59 a 60. Cala invece la Sinistra Ue, da 37 a 36. Rimane una grande incognita sugli eurodeputati non iscritti ad alcun gruppo. Secondo le proiezioni, si tratta di 100 eletti tra i non iscritti e gli “altri” ancora alla ricerca di un gruppo. La proiezione si basa sui dati arrivati da Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, in attesa di quelli da Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia.

21.31 La sinistra ecologista è al primo posto in Danimarca

Secondo gli exit poll diffusi in Danimarca, il partito della Sinistra ecologista è al primo posto nella tornata europea, con un 18% circa di preferenze ottenuto. Inseguono i Socialdemocratici della premier Mette Frederiksen, con un risultato che si aggira intorno al 15%. Per gli osservatori danesi che stanno commentando l’esito elettorale sui media locali, il risultato che si sta delineando è «una pesante delusione» per Frederiksen che, lo scorso venerdì, era stata vittima di un’aggressione in strada, a Copenaghen.

21.24 Polonia: avanti il partito del premier Tusk

I sovranisti polacchi di Diritto e giustizia (Pis) sono indietro rispetto alla Coalizione civica (Ko) guidata dal premier Donald Tusk. La forza politica al governo, membro del Ppe, è al 38,2%, mentre gli alleati di Meloni (Ecr) sono al 33,9%. In seggi, i risultanti si sostanziano in 21 posti alla coalizione di Tusk e in 19 a quella di Mateusz Morawiecki.

21.13 Elezioni in Francia il 30 giugno e il 7 luglio

Il presidente ha deciso di sciogliere il Parlamento e indicare come date delle elezioni legislative i prossimi 30 giugno e 7 luglio. «È una decisione seria e pesante. Ma soprattutto è un atto di fiducia». Oltre la destra, anche i socialisti hanno definito il presidente francese «squalificato» dal risultato di Rassemblement National. L’inquilino dell’Eliseo ha chiarito «di non poter continuare come se nulla fosse». Rivolgendosi ai cittadini nel discorso alla Nazione, ha sentenziato: «Ho deciso di restituirvi la scelta del vostro futuro parlamentare attraverso il voto. Per questo motivo questa sera sciolgo l’Assemblea nazionale».

21.05 Macron fa un passo indietro e convoca le elezioni

Emmanuel Macron, dopo le prime evidenze dell’esito elettorale – molto favorevole all’estrema destra di Rassemblement National – ha deciso di indire nuove elezioni legislative nel Paese. Ovvero, il presidente francese è pronto a rassegnare le dimissioni, alla luce del risultato delle Europee, che ha visto il suo partito doppiato da quello di Jordan Bardella. Il capo dell’Eliseo, in serata e prima dell’annuncio, ha consultato il presidnente del Senato Gérard Larcher. Nelle prime dichiarazioni pubbliche, Macron ha ammesso: «Questo non è un buon risultato per i partiti che difendono l’Europa».

20.40 Macron parlerà al Paese

Il vincitore di questa tornata, sulla sponda francese, è senza dubbio Jordan Bardella. Il 28enne, fedelissimo di Marine Le Pen, ha attaccato il presidente Emmanuel Macron: «Ha subito una sconfitta senza precedenti, è indebolito». Il nuovo volto di Rassemblement National ha anche avanzato la richiesta di convocare nuove elezioni legislative. Intanto, nella serata, è atteso un discorso di Macron alla Nazione: lo ha fatto sapere l’Eliseo.

20.30 Spagna: avanti i Popolari, tallonati dai Socialisti

È un testa a testa tra Popolari e Socialisti in Spagna, con un leggero vantaggio per il centrodestra. Quest’ultimo, stando agli exit poll pubblicati a chiusura delle urne, otterrebbe tra i 21 e i 23 seggi. I socialisti del premier Pedro Sanchez (Psoe) conquisterebbero tra i 20 e i 22 seggi. Gli alleati di Meloni, l’estrema destra di Vox, si piazzerebbero in terza posizione, con 6-7 eurodeputati. Seguono le sinistre di Sumar (3-4 seggi) e di Podemos (2-3). A inseguirle, i populisti di Se acabó la fiesta. Junts, il partito di Carles Puigdemont con il candidato Toni Comin si fermerebbe al 2,1% ottenendo 1 solo seggio. Mentre sparisce dall’arco eruoparlamentare Ciudadanos.

20.20 Finlandia: in contrazione il consenso dell’estrema destra

Con il 60% dei voti scrutinati, si delinea la vittoria del partito di centrodestra del premier Petteri Orpo. Con questo risultato (24,6%), il gruppo dei Popolari guadagnerebbe dalla Finlandia quattro seggi sui 15 totali espressi dal Paese. Segue l’Alleanza di sinistra, membri del gruppo Left, al secondo posto con il 18,2%. Seguono i Socialdemocratici al 15,4%. Il quarto posto se lo contendono i centristi di Renew (12%) e i Verdi (10,9%). Rispetto alle elezioni del 2019, l’estrema destra finlandese perderebbe un seggio, riconfermandone soltanto uno: i Veri finlandesi sono fermi al 6,8%.

20.10 Bulgaria: Conservatori in testa

Gli exit poll che arrivano da Sofia (agenzia Gallup) inquadrano come primo partito i Conservatori di Gerb, al 26,2%. Si tratta del soggetto politico di Boyko Borissov, che ha governato il Paese per quasi dieci anni. Secondo posto per i liberali Continuiamo il cambiamento (membri del Ppe), al 15,7%, terzo il partito nazionalista Vazrazhdane, al 15,4%. La formazione della minoranza turca, il Dps, raccoglie l’11,7% dei voti.

19.59 Von der Leyen: «Il popolo tedesco ha punito gli estremisti di destra e di sinistra»

La presidente uscente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Spitzenkandidat dei Popolari, ha commentato il risultato che sta emergendo in Germania dopo la chiusura delle urne: «Il popolo ha punito gli estremisti di destra e di sinistra». Il suo partito, la Cdu-Csu, secondo gli exit poll sarebbe in testa con il 30% dei consensi. L’ultradestra di Afd, tuttavia, riuscirebbe a diventare la seconda forza politica tedesca, sorpassando la Spd, attualmente al governo in Germania con Olaf Scholz.

19.35 Affluenza in Italia ferma al 40,75%

A poche ore dalla fine delle operazioni di voto, fissata alle 23, i cittadini italiani che si sono recati alle urne sono il 40,75%. Sembra distante l’affluenza registrata alle Europee del 2019, in cui a votare furono il 56,09% degli aventi diritto. I dati arrivano dalla piattaforma del Viminale Eligendo, che viene aggiornata con una latenza di pochi minuti. Su Open, puoi leggere l’articolo dedicato all’affluenza italiana.

19.28 Croazia: sei seggi ai Popolari, quattro ai Socialisti. Uno a testa per la destra sovranista e gli ecologisti

Con un’affluenza molto bassa, la Croazia vedrebbe in vantaggio i Conservatori locali, che sono membri del Ppe (non di Ecr). La formazione del premier Andrej Plenković otterrebbe, secondo i primi exit poll, sei seggi dei dodici che spettano ai croati, con il 33,7% dei consensi. Al secondo posto, i Socialdemocratici, con il 27,8% e quattro seggi. I due scranni rimanenti se li dividono la destra sovranista del Movimento patriottico, all’8,7%, e i Verdi, al 5,9%. La soglia di sbarramento nazionale è fissata al 5%.

19.16 Francia: solo tre liste superano il 10% dei consensi. Rassemblement National primo partito

Gli exit poll che arrivano da Oltralpe confermano i sondaggi della vigilia. La destra di Rassemblement National, guidata da Jordan Bardella e alleata di Salvini a Strasburgo, sarebbe primo partito con il 34% delle schede. Segnerebbe un +11% rispetto alle Europee del 2019 e potrebbe essere anche la forza politica, tra tutti i Paesi, a esprimere più eurodeputati in questa tornata. Renaissance di Macron si fermerebbe al 14%, mentre Raphaël Glucksmann e le liste che lo sostengono, tra cui i socialisti, otterrebbero il 12,5%. Tutte le altre formazioni sarebbero sotto la soglia del 10% dei consensi: quarta La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, quinti i Repubblicani di Éric Ciotti, sesti Les Écologistes guidati in questa tornata da Marie Toussaint e settima l’estrema destra di Reconquête, fondata da Éric Zemmour.

18.57 Seconda proiezione Europe Elects: resiste la maggioranza Ursula

L’aggregatore di sondaggi Europe Elects conferma le evidenze della sua prima proiezione. Nella seconda rilevazione diffusa, il Ppe si attesterebbe a 186 seggi (+8), i S&D a 136 (-4) e Renew a 89 (-13). Sommando i tre gruppi, l’eventuale coalizione otterrebbe 411 sui 720 dell’Europarlamento, sufficienti per riproporre la maggioranza che sosteneva Ursula von der Leyen. I conservatori di Ecr avrebbero invece 73 scranni (+5), la destra di Id 67 (+8), i Verdi/Ale 55 (-17), la Sinistra 34 (-3). Invariata la situazione per i non iscritti, quarta forza dell’Eurocamera con 80 seggi (+31).

18.25 La Cdu-Csu prima forza in Germania. Sorpasso dell’ultradestra di Afd sui socialisti dell’Spd

Pubblicati gli exit poll di Forschungsgruppe Wahlen. La Cdu-Csu conferma le aspettative e si piazzerebbe al primo posto dei partiti più votati, con un 30% di schede. Al secondo posto, si registrerebbe il sorpasso dell’ultradestra di Afd (16%) sui sociali dell’Spd (14%). I Verdi crollerebbero al 12,5%, perdendo quasi 8 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni. La novità di Bsw, movimento populista nato dopo la scissione tra Sahra Wagenknech e Linke, si attesterebbe al 6%. Infine, Fdp (Renew) sarebbe al 5% e Linke al 3%.

18.11 Grecia: i Popolari doppiano la Sinistra

I primi exit poll che arrivano dalla Grecia mostrano il partito di Nea Dimokratia ampiamente in testa. La formazione, che fa parte dei Popolari all’Europarlamento, si muove in un range tra il 28% e il 32%. Doppiato Syriza, membro del gruppo della Sinistra, che si aggira in una forchetta tra il 15% e il 18%. Molto vicino il Pasok-Kinal, aderente ai S&D, tra l’11% e il 14%.

17.57 Exit poll Cipro: testa a testa tra Popolari e Sinistra

Nell’isola di Cipro è un confronto all’ultimo voto tra Disy (Ppe) e Akel (Left). Secondo gli exit poll Prime, il partito aderente ai Popolari avrebbe ottenuto una percentuale di voti che si aggira tra il 23% e il 27%. Il partito che fa parte del gruppo della Sinistra, invece, si muoverebbe in una forchetta tra il 22% e il 26% dei consensi.

17.38 Europe Elects pubblica la prima proiezione: cresce il Ppe, male i Verdi

L’aggregatore indipendente di sondaggi Europe Elects ha pubblicato la prima proiezione sulla nuova composizione del Parlamento europeo. Secondo la rilevazione, il partito con più seggi si confermerebbe il Ppe, con 184 rappresentanti (+6 rispetto alla precedente legislatura). Seconda forza S&D, con 136 europarlamentari (-4). Seguirebbero i liberali di Renew: 88 (-14). Salvo future convergenze e tenendo conto della fuoriuscita di Afd dal gruppo di Matteo Salvini, il quarto “gruppo” risulterebbe quello dei non iscritti, con 80 seggi (+31). Nessun exploit per i conservatori di Giorgia Meloni, che conquisterebbero 73 scranni (+5). Poi ci sarebbe Id: 67 (+8). Male i Verdi/Ale, con 56 rappresentanti (-16). Infine, la Sinistra perderebbe un seggio, fermandosi a 36.

17.20 Chiudono i seggi in Austria, i primi exit poll: in vantaggio l’estrema destra

Fpo, il partito dell’estrema destra austriaca, sarebbe il primo partito nel Paese alpino. Secondo gli exit poll pubblicati da Oe24 dopo la chiusura dei seggi, Fpo avrebbe ottenuto consensi tra il 28% e il 30%: se i risultati fossero confermati dallo scrutinio effettivo, Fpo sarebbe per la prima volta nella storia austriaca il partito più votato. Fpo è membro del gruppo Id, lo stesso della Lega.

15.00 Alle 12 ha votato il 47,15% degli studenti fuori sede richiedenti

A mezzogiorno di domenica 9 giugno ben il 47,15 per cento degli studenti fuori sede, che hanno chiesto di votare fuori dal comune di residenza, è andato a votare. Questi i dati registrati sul sito del ministero dell’Interno. Per la prima volta a queste elezioni i giovani lontani dal proprio comune hanno potuto votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine senza tornare a casa. La particolare richiesta di voto è stata richiesta da 23mila ragazzi. Un bisogno molto sentito a giudicare dai dati di questa particolare affluenza.

12.30 Il dato dell’affluenza alle 12

Si ferma al 25,15 per cento il dato dell’affluenza alle 12 di domenica 9 giugno, secondo giorno di voto in Italia per le Europee, le Regionali e le Comunali. Nel primo giorno alle 23, il dato si è attestato al 14,64%, in calo rispetto alle precedenti tornate elettorali.

11:00 Seggi riaperti dalle 7

In Italia seggi riaperti dalle 7, si vota fino alle 23. L’affluenza registrata ieri alle 23 era pari al 14,64%.
Sono oltre 51 milioni gli italiani chiamati alle urne per le elezioni europee. A partire dalle 18 di stasera ci saranno i primi risultati europei.

Sabato 8 giugno

16:00 I leader tra i primi a votare

Pochi minuti dopo l’apertura dei seggi, tra i primi a entrare in cabina sono stati i leader di partito. A cominciare dalla premier Giorgia Meloni, che ha votato a Roma. In contemporanea è stato il turno del leader della Lega Matteo Salvini, che fuori dal seggio ha lanciato un appello al voto pacifista. Negli stessi minuti ha votato a Bologna la segreteria del Pd Elly Schlein, che però ha avuto un imprevisto: prima di votare, le si è spezzata la punta della matita e ha dovuto cambiarla.

15:00 Al via il voto in Italia

Alle 15 sono iniziate le operazione di voto in Italia per eleggere i nuovi rappresentanti al Parlamento europeo. La chiusura delle urne è fissata, invece, alle ore 23 di domani, 9 giugno: l’Italia sarà l’ultimo Stato a terminare le votazioni. Per conoscere gli orari e i giorni di voto degli altri Paesi, leggi qui.

11:00 Quali sono i gruppi politici del Parlamento europeo?

Per fare luce sul complesso panorama dei gruppi politici all’interno del Parlamento europeo, Open ha intervistato protagonisti politici di spicco e una schiera di esperti. La serie Ultra, il racconto del potere permette di esplorare le dinamiche politiche, sondare le posizioni e analizzare le strategie di ogni singolo gruppo parlamentare.

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10:00 Chi vince e chi perde?

Da Bardella a Ribera: quali sono i personaggi e i Paesi da tenere d’occhio per il futuro dell’Ue? Ecco il viaggio (virtuale) di Open dalla Spagna alla Polonia, da Malta al Benelux, tra i leader emergenti e non, che incideranno nella formazione del nuovo Parlamento per i prossimi 5 anni. Qualche centinaio di partiti, da Lisbona al Mar Nero e da Lampedusa alla Finlandia, hanno dato fondo a tutte le loro cartucce per corteggiare oltre 370 milioni di elettori nella contesa per i 720 seggi. Ecco la guida su come orientarsi e capire, in base ai risultati di 27 Paesi, chi avrà vinto e chi perso.

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Venerdì 7 giugno

17:28 Le interviste di Open ai leader italiani

Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla segretaria dem Elly Schlein, fino a Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra e Matteo Salvini, abbiamo intervistato i leader degli schieramenti politici che si presentano alle urne.
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15:00 Eutopia, il progetto di Open dedicato all’Europa che verrà

Eutopia è il progetto di Open dedicato alle elezioni europee. Dal 15 aprile e fino all’insediamento della nuova Commissione, raccontiamo personaggi e sfide legati all’Europa, con numerose rubriche e approfondimenti.