Salvini a Budapest da Orbán: «La sinistra ha dimenticato le radici cristiane dell’Europa». Il premier ungherese: «Matteo è il nostro eroe»
«L’Unione europea quando negò le sue radici giudaico-cristiane nella sua carta costitutiva sbagliò in partenza». Esordisce così Matteo Salvini nella conferenza stampa che si è tenuta oggi, 1° aprile, al termine dell’incontro a Budapest con il padrone di casa, il premier ungherese Viktor Orbán e quello polacco, Mateusz Morawiecki, leader del PiS. «Noi chiediamo più Europa in termini di difesa dei confini, delle vite. Il punto non è redistribuire a livello europeo i problemi di qualche Paese, ma creare una forza a livello europeo che difenda i confini» del Vecchio continente.
Obiettivo cardine: superare il Ppe
È questo l’obiettivo ultimo del summit a Budapest: iniziare un percorso che abbia come fine l’allargamento del gruppo sovranista al Parlamento europeo «coinvolgendo nuovi partiti», come ha dichiarato lo stesso Salvini. Non è ancora chiaro quali partiti, di quali gruppi e in quale gruppo, se in quello di Identità e Democrazia di Salvini e dei francesi del Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, o se invece la strategia preveda un superamento dello stesso. L’obiettivo comune è quello di andare oltre il Partito popolare europeo, il principale schieramento al Parlamento Ue che recentemente ha allontanato lo stesso Orbán, accusandolo di aver intrapreso una deriva autoritaria.
Le premesse ideologiche sono simili a quelle con cui venne introdotto circa due anni fa, nell’aprile del 2019, all’hotel Gallia di Milano in presenza degli alleati di Alternativa per la Germania, il gruppo di Identità e Democrazia. «Ci proponiamo come nucleo storico e fondante di un’alternativa a questa sinistra che rimette in discussione le radici stesse dell’Europa e non ci poniamo limiti – ha dichiarato Salvini -. C’è un predominio, sia nel Parlamento europeo, sia nelle altre istituzioni, culturale e ideologico di sinistra, che mette in discussione valori fondanti come la famiglia». E ancora: «Ci sono grandi sfide, c’è un islamismo alle porte che deve trovare nei valori Ue un’argine. Lasciamo ad altri le critiche, noi rimettiamo al centro il diritto alla vita e il diritto al lavoro. Ruberei alla dichiarazione americana il diritto alla felicità, è un segnale di speranza. Siamo qui per costruire qualcosa di longevo».
Gli elogi a Salvini di Orbán e Morawiecki
«Non è un segreto che chiamiamo Matteo Salvini “nostro eroe” – ha dichiarato Orbán – perché, quando qualcuno diceva che era impossibile fermare l’immigrazione clandestina, da ministro ha saputo farlo». Anche il premier polacco Morawiecki, il cui partito al Parlamento europeo appartiene alla famiglia dei Conservatori dell’ECR, ha elogiato il leader leghista e si è detto favorevole al nuovo progetto. «Bisogna gettare le basi per una nuova Europa. Mi piace molto l’idea di Salvini a proposito di rinascimento europeo – ha dichiarato -. Parliamo di valori per costruire il futuro».
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