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Amadeus, l’addio alla Rai vale 100 milioni: il quiz pre-serale e il nuovo format musicale sul Nove

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L'investimento quadriennale di Discovery. Lo show sul modello di X Factor. La voglia di sperimentare frustrata e il compenso

L’operazione che porterà Amadeus al Nove vale cento milioni in quattro anni. Ovvero, la stima della raccolta pubblicitaria dell’ultimo Sanremo. Per l’addio alla Rai e il passaggio a Discovery del conduttore si attende soltanto l’annuncio ufficiale. Che potrebbe arrivare oggi. Mentre sull’investimento quadriennale di Warner Bros si ipotizza che circa il 10% andrebbe ad Amedeo Sebastiani. L’operazione studiata dall’amministratore delegato Alessandro Araimo prevede una striscia quotidiana di access time e un format musicale sul modello di X Factor. Naturalmente nel prime time. Per il conduttore la cifra totale sarebbe «vicina» ai compensi della Rai, sostiene La Stampa. Ma non superiore. E questo avvalorerebbe l’ipotesi che l’addio di Amadeus a Viale Mazzini non dipende dai soldi.

Voglia di sperimentare

Bensì dalla «voglia di sperimentare» e dal «ruolo organizzativo» che gli promette Warner. I retroscena di questi giorni hanno raccontato invece una serie di dissapori tra il management e il conduttore dall’audience d’oro. Dalle pressioni per avere Povia a Sanremo ai pranzi con Pino Insegno fino alla “regia” di Mogol per i suoi format. Ricostruzioni smentite dalla Rai, dove però il surreale è una funzione del reale. Mentre la storia della società da costituire per vendere i format sul modello di Fabio Fazio respinta dalla Rai sembra realistica. Tanto che c’è chi ricorda che i diritti de I Soliti Ignoti sono in scadenza di contratto. Discovery ha convinto Amadeus per la coerenza industriale ed editoriale e per il percorso di crescita avviata dal Nove. Mentre la tv pubblica appare sempre più legata alla politica. E alle ragioni a volte inconfessabili, di certo ridicole per un’azienda che deve stare sul mercato.

I nuovi stimoli, l’incarico organizzativo, il compenso

Tra i progetti di Amadeus c’è anche quell’incarico organizzativo di cui aveva parlato Fiorello. Che per adesso non sembra avere intenzione di seguirlo. Mentre Mediaset punta anche al bersaglio grosso: lo scippo del Festival alla Rai. Dove intanto nasce anche il problema della prossima conduzione. Anche se il nome più gettonato è quello di Carlo Conti, si registra una certa fatica a ricevere un ok. Anche perché nessuno vuole confrontarsi con l’eredità dorata di Amadeus.

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