Donald Trump

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Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump

 

Donald Trump (New York, 14 giugno 1946) è stato il 45º presidente degli Stati Uniti d’America. È entrato alla Casa Bianca il 20 gennaio 2017 dopo aver vinto a novembre 2016 le elezioni americane contro la candidata democratica Hillary Clinton. Alle elezioni del 3 novembre 2020 è stato sconfitto dal democratico Joe Biden che lo sostituito alla presidenza degli USA. Quattro anni più tardi, il 5 novembre 2024, ha riconquistato l’accesso alla Casa Bianca battendo la vicepresidente in carica Kamala Harris.

Vita privata, tra la moglie Melania e i figli

Donald Trump è il quarto dei cinque figli di Fred Trump, un imprenditore edile di successo che ha costruito il suo impero durante il boom immobiliare del secondo dopoguerra. Cresciuto da una madre presbiteriana si identifica però come un protestante. All’età di 13 anni fu mandato all’Accademia militare di New York. Nel 1964 è entrato alla Fordham University. Due anni dopo si è trasferito alla Wharton School of Finance dell’Università della Pennsylvania e nel 1986 si è laureato in Economia. Nello stesso anno è stato esentato dalla leva militare in Vietnam grazie a una diagnosi di «speroni ossei nei talloni». Nel 1977 Trump ha sposato la modella ceca Ivana Zelníčková Winklmayr, da cui ha avuto tre figli: Donald Jr., Ivanka e Eric prima di divorziare nel 1992. Dal 1993 al 1999, è stato sposato con l’attrice americana Marla Maples da cui ha avuto la sua quarta figlia, Tiffany. Nel 2005 ha sposato la modella slovena Melania Knauss, madre di Barron e first lady americana.

Carriera imprenditoriale

Il Washington Post ha definito la carriera imprenditoriale di Donald Trump dal 1985 al 2016 «un mix perfetto di spacconeria, fallimenti professionali e successi reali». Nella prima metà degli anni ‘70 Trump ha iniziato a lavorare nel business del padre, che al tempo possedeva e affittava a New York un numero di appartamenti che andava dai 10 mila ai 22 mila. Nel 1974 è diventato presidente di un conglomerato di società di proprietà del padre che ha poi rinominato The Trump organization. Negli anni ‘70 e ‘80 Trump ha investito nella costruzione di residenze di lusso, hotel e casinò, tra cui la Trump Tower a Manhattan, il Taj Mahal ad Atlantic City e il Mar-a-Lago a Palm Beach in Florida. Durante la recessione economica del 1990, Trump ha iniziato ad avere difficoltà a saldare un debito con le banche di oltre 5 milioni di dollari, e si è trovato costretto a vendere la sua compagnia aerea e il suo yacht e a dichiarare bancarotta per tre dei suoi casinò e per il Plaza Hotel a New York. Negli anni ‘90 Trump ha iniziato a occuparsi di Tv comprando il concorso di bellezza Miss America e ha inaugurato il suo reality show, The Apprentice sul canale NBC.

Il patrimonio

A novembre 2024 il patrimonio netto di Trump era, secondo Forbes, di 2,3 miliardi di dollari. Quasi la metà è rappresentata dal mercato immobiliare newyorkese, un quarto circa da immobili che possiede altrove. Il resto si divide tra campi da golf, marchi che possiede e denaro personale. Nel periodo della recessione economica, stime del patrimonio di Trump andavano da 1,7 miliardi a 900 milioni di dollari in negativo.

L’ingresso in politica

A partire dagli anni ‘80, Trump ha iniziato a ipotizzare varie volte in pubblico di candidarsi come presidente, senza che nessuno lo prendesse davvero sul serio. Nel 2000 ha rinunciato a candidarsi ma ha pubblicato un libro intitolato L’America che ci meritiamo in cui spiegava la sua ideologia socialmente liberale ed economicamente conservatrice. Nel 2012, dopo essersi (nuovamente) iscritto al partito repubblicano, è stato molto visibile durante la campagna presidenziale, accusando Barack Obama di non essere veramente nato negli Stati Uniti. Nel giugno 2015 Trump ha annunciato che si sarebbe candidato alle presidenziali del 2016, promettendo di creare milioni di posti di lavoro, di punire le aziende americane che producono all’estero, di fare ripartire l’industria del carbone e di costruire un muro alla frontiera con il Messico.

Gli anni alla Casa Bianca

Pochi giorni dopo la cerimonia di insediamento ufficiale, Trump ha firmato uno dei suoi ordini esecutivi più controversi, sospendendo l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmani. La stretta sull’immigrazione è stata rafforzata nel 2018 quando il presidente americano ha introdotto una politica immigratoria di “tolleranza zero” in base alla quale tutti gli adulti stranieri che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti sarebbero stati perseguiti penalmente, al contrario di quanto stabilito dal Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca) voluto da Barack Obama nel 2012. Le nuove misure prevedono anche che i bambini siano separati dai genitori e collocati in altre strutture. I quattro anni della presidenza Trump, in particolare, hanno segnato un lungo confronto a distanza con la Cina. L’imposizione dei dazi, la rottura con Huawei, le proteste a Hong Kong e, infine, la pandemia di Coronavirus.

L’assalto al Campidoglio

Dopo la dura sconfitta elettorale nel novembre 2020, il 6 novembre 2021 una folla di suoi sostenitori assaltò il Campidoglio per impedire al Congresso di riunirsi e formalizzare la presidenza di Joe Biden. Durante gli scontri e la confusione morirono sei persone, tra cui un agente delle forze dell’ordine. Una settimana dopo la Camera dei Rappresentati americana approva un impeachment a carico di Trump per istigazione all’insurrezione. Durante il processo, però, solo 57 senatori lo votarono come “colpevole”, dieci in meno di quelli previsti per la condanna. Fu così scagionato dalle accuse.

Il ritorno nello Studio Ovale

Dopo una campagna elettorale fatta di colpi di scena, dal ritiro di Biden all’attentato ai danni dello stesso Trump, il 5 novembre 2024 l’America torna a votare. La scelta è tra Donald Trump, che ha fatto dell’imprenditore Elon Musk un braccio destro, e la vicepresidente Kamala Harris. Il verdetto è chiaro: il tycoon stravince sia nel voto popolare – in cui prende oltre 73 milioni di voti – sia nel Collegio elettorale. L’avversaria ammette la sconfitta. Il 20 gennaio 2020 Donald Trump si insedierà come 47esimo presidente nella storia degli Stati Uniti.

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