Elon Musk
Ansa | L’imprenditore statunitense Elon Musk
Chi è Elon Musk?
Controverso, visionario, eclettico, Elon Musk è nato il 28 giugno 1971 a Pretoria, in Sudafrica, da un ingegnere minerario e una casalinga. Noto per aver fondato Tesla, nota casa automobilistica specializzata in veicoli elettrici, ha raggiunto la fama globale grazie al suo impegno nel campo dell’innovazione tecnologica. È fondatore e CEO di diverse aziende di successo, tra cui, oltre a Tesla, SpaceX, Neuralink e The Boring Company. Dal 2022 patron di Twitter, Musk è rinomato per la tenacia nel perseguire obiettivi apparentemente irraggiungibili, filosofia che lui stesso ha chiamato della Disruptive Innovation. L’idea è semplice: entrare all’inizio di un nuovo mercato e imporsi velocemente con prodotti nettamente migliori della concorrenza. I suoi progetti puntano a trasformare settori critici come l’energia, i trasporti e l’esplorazione spaziale. Negli anni, è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato di centinaia di miliardi di dollari. Ripercorriamo la sua scalata.
I primi milioni con Zip2
Dopo essersi laureato alla Queen’s University di Kingston, in Canada – Paese dove nel frattempo si era trasferito – nel 1995 Elon Musk scelse di cominciare un dottorato in Fisica applicata e Scienze dei materiali a Stanford, in California. Ma ad appena due giorni dall’inizio del dottorato, Musk scelse di lasciare gli studi per fondare un’azienda di software insieme al fratello Kimbal. Zip2 forniva ai giornali guide da pubblicare sul web di alcune città degli Usa. Le testate trovarono il progetto interessante, fino all’arrivo del New York Times. Forti dell’appoggio del giornale della Grande Mela, i due fratelli decisero di vendere la società a Compaq Computer e Musk per la sua quota del 7%, guadagnò i suoi primi 22 milioni di dollari.
La creazione di PayPal, la vendita e la consacrazione
EPA/ALEXANDER | Elon Musk durante una visita alla Tesla Giga Factory di Gruenheide, Berlino, Germania, 3 settembre 2020
Dopo questo esordio nel mondo dell’imprenditoria, Musk avviò il progetto che gli permise di entrare nella Serie A delle Big Tech. Con i fondi ricavati dalla vendita di Zip2 fondò PayPal, un sistema di pagamenti online che nel 2002 venne acquistato da eBay per 1,5 miliardi di dollari. È con questa acquisizione che inizierà il mito dalla “PayPal Mafia”. Tutti i 14 imprenditori che erano coinvolti in questo progetto hanno poi contribuito a fondare aziende che hanno segnato la storia della Silicon Valley. Dai soldi di PayPal sono nate società come LinkedIn, YouTube, Yelp e Palantir Technologies. Nel 2007 la PayPal Mafia è stata consegnata alla storia anche da un articolo del magazine Fortune in cui molti dei protagonisti apparivano in foto in posa da gangster. Musk, però, non partecipò allo scatto.
SpaceX
Negli anni dopo Paypal, Musk ha costruito tutti i tasselli della sua fortuna. Nel 2002 ha fondato SpaceX e nel 2004 è entrato in Tesla. SpaceX ora vanta contratti da miliardi di dollari con il governo degli Stati Uniti – grande finanziatore delle imprese di Musk – e alcuni record notevoli, come il fatto di essere la prima azienda privata a portare astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. L’obiettivo di Musk a lungo termine per questa compagnia è però ancora più ambizioso. Come racconta nel documentario Netflix sulla missione Innovation 4, il vero progetto è quello di arrivare su Marte e permettere alla specie umana di diventare «multiplanetaria», così da garantire la sua sopravvivenza anche in caso di distruzione dell’ecosistema terrestre. Nel frattempo, la suddivisione Starlink, l’imprenditore porta Internet via satellite in aree del mondo dove per varie ragioni è difficile stabilire una connessione cablata. Tra cui, per un periodo, anche l’Ucraina durante l’invasione russa.
Tesla
Con obiettivi molto più a breve termine, Tesla è diventata un caso di studio in tutti i corsi di finanza. Il valore delle sue azioni passato da meno di 50 dollari nel settembre del 2020 a oltre 1.200 dollari nel novembre del 2021. Su Twitter si possono ancora trovare utenti che per provare la loro capacità di analisi del mercato finanziario scrivono nella bio che sono investitori Tesla da prima del 2020. Passando a movimenti più concreti, l’azienda di auto elettriche ha recentemente inaugurato in Texas una Gigafactory. A detta di Musk, lo stabilimento è grande tre volte l’area occupata dal Pentagono.
Tutto fila bene o male a gonfie vele, fino all’aprile del 2022, quando, in seguito a una serie di indizi più o meno velati, Musk decide di sganciare la bomba: un’offerta da 44 miliardi di dollari per Twitter. Una valutazione che andava ben oltre il valore della compagnia. Iniziano mesi di tira e molla, fino alla finalizzazione dell’affare, a ottobre dello stesso anno. Per qualche settimana Musk diventa Ceo del social network, salvo poi lasciare il posto a una manager. Nel frattempo, imprime una forte trasformazione all’uccellino blu, con licenziamenti che hanno lasciato a casa oltre la metà dei dipendenti, scaricando le loro conseguenze sull’usabilità della piattaforma, che sia nella versione desktop che in quella mobile inizia a presentare un numero sempre maggiore di problemi tecnici.
Tra questi, molti sono legati alla moderazione dei contenuti, che Musk ha allentato per rendere Twitter un social dove regni la libertà di parola così come lui la immagina. Il risultato concreto, però è stato un incremento dello spam, delle informazioni non verificate, e dei contenuto d’odio diffusi in maggior misura dall’estrema destra statunitense. Così, gli inserzionisti iniziano a fuggire e fare cassa diventa sempre più difficile. Anche per questo, Musk ha scelto di introdurre un nuovo sistema di abbonamenti, con varie fasce di prezzo, che determinano una serie di privilegi, tra cui la possibilità di essere pagati per i contenuti che si creano, di ottenere maggiore visibilità e di visualizzare più tweet. Con la concorrenza di Threads, il social di Meta lanciato proprio per inserirsi nel momento di difficoltà dell’uccellino blu, di cui sempre più utenti si lamentano, Twitter non sembra navigare in buone acque.
L’intelligenza artificiale
EPA/HANNIBAL HANSCHKE | Elon Musk, Berlino, Germania, 1 dicembre 2020
Forse anche per questo l’imprenditore si è recentemente lanciato sul treno dell’intelligenza artificiale con la sua xAi, dopo aver perso quello di OpenAI. Inizialmente tra i fondatori dell’azienda creatrice di ChatGPT, infatti, Musk nel 2018 riteneva che la compagnia avesse perso troppo terreno nei confronti di Google. Per questo propose agli altri membri, tra cui l’attuale Ceo, Sam Altman, di acquisire l’azienda e guidarla personalmente. Al rifiuto del resto degli investitori, il patron di Tesla scelse di andarsene, in quello che oggi sembra essere stato un grave errore, perlomeno da punto di vista economico. Ora promette che xAI sarà meglio di OpenAI. Manterrà la parola? Musk è un personaggio controverso. È stato elogiato per la sua visione imprenditoriale e per il suo impegno per l’innovazione ma è stato anche criticato per il suo comportamento arrogante e per le sue dichiarazioni spesso provocatorie. In ogni caso, nel bene o nel male, ha cambiato il mondo.
Neuralink e The Boring Company
Neuralink è una compagnia che sta sviluppando tecnologie per interfacciare il cervello umano con i computer. La società ha sviluppato un chip che può essere impiantato nel cervello umano e che consente di comunicare con i computer. Il chip può essere utilizzato per trattare una serie di condizioni, tra cui il Parkinson, l’epilessia e la paralisi. The Boring Company è una società che sta costruendo tunnel sotto Los Angeles per ridurre il traffico, ha già costruito un tunnel di prova e sta attualmente lavorando alla costruzione di un tunnel più lungo che collegherà il centro di Los Angeles con l’aeroporto internazionale della città.
L’amicizia e il sostegno a Donald Trump
Storicamente imprenditore non schierato (nel 2016 aveva votato la democratica Hillary Clinton, nel 2020 per Joe Biden), nel 2024 Elon Musk è stato il secondo maggior donatore della campagna elettorale che ha riportato Donald Trump nella Casa Bianca. L’endorsement ufficiale arriva all’indomani dell’attentato di Butler, Pennsylvania, ai danni del candidato repubblicano. Da lì in poi, secondo Forbes, avrebbe donato oltre 120 milioni di dollari alla associazione pro-Trump America PAC, per finanziare le campagne pubblicitarie. Musk inizia anche a comparire al fianco del tycoon in molti dei suoi comizi. E arriva a offrire 1 milione di dollari al giorno a un firmatario (sorteggiato) della sua petizione «in supporto della Costituzione degli Usa». Con la vittoria di Trump, si mormora che il presidente eletto voglia nominare Elon Musk a capo di un nuovo ministero, il Dipartimento per l’efficienza del governo.