Maneskin

maneskinEPA/Sander Koning | I Maneskin dopo la vittoria dell’Eurovision Song Contest 2021, Rotterdam, Olanda, 22 maggio 2021

Quello dei Maneskin ormai è un nome noto a livello internazionale: la band in poco tempo è riuscita a raggiungere le vette della musica mondiale, ed è stata incoronata come «il maggiore gruppo rock emerso negli ultimi anni». Lungo e prestigioso l’elenco dei traguardi raggiunti: dall’apertura del concerto dei Rolling Stones alla scrittura e la registrazione di canzoni con Max Martin. I Maneskin sono stati nominati nella categoria Best new artist ai Grammy Awards 2023, e hanno calcato più grandi palchi del mondo, inclusi i festival Coachella, Lollapalooza, Rock in Rio e Global Citizen. Una parabola trionfante per il gruppo di giovanissimi che, solo qualche anno fa, si esibiva per le strade di Roma sognando di poter vivere di musica.

La nascita del gruppo

Il quartetto nasce a Roma, così come i suoi componenti: il carismatico frontman Damiano David, classe 1999, la bassista Victoria De Angelis e il batterista Ethan Torchio, del 2000, e il chitarrista Thomas Raggi, del 2001. Tutti dimostrano la loro passione per la musica sin da giovanissimi: un fuoco interiore che porta, ad esempio, Damiano ad abbandonare gli studi al Liceo Classico. Nel 2016, nasce la band, dopo che l’ultimo membro – Ethan – viene «arruolato» tramite un annuncio su Facebook. Nel 2016 i quattro vincono il Pulse – High School Band Contest, e in quell’occasione fanno per la prima volta uso del nome Maneskin, una parola danese (traducibile in italiano come «chiaro di luna»), lingua d’origine di De Angelis da parte della madre.

X Factor e Sanremo

Il punto di svolta nella carriera dei Maneskin arriva con la partecipazione all’undicesima edizione del talent show X Factor, alla quale la band partecipa sotto la guida del mentore Manuel Agnelli. Nonostante non riescano a conquistare il primo posto per un soffio (arrivando secondi dopo Lorenzo Licitra), grazie al loro stile glamour e al magnetismo sul palco, i giovanissimi artisti iniziano a farsi un nome a livello nazionale. Fama che si consolida con la partecipazione al Festival di Sanremo 2021 con il brano Zitti e buoni: la band porta a casa non solo la vittoria, ma anche la possibilità di partecipare alla kérmesse musicale europea dell’Eurovision.

Eurovision

A Rotterdam i Maneskin si classificano al primo posto e diventano i terzi vincitori italiani nella storia dell’eurofestival. È il trampolino di lancio definitivo verso la notorietà internazionale: i loro brani entrano nelle classifiche settimanali europee e mondiali, nonché in quella globale stilata da Spotify. Nel 2021 i Maneskin vengono nominati miglior gruppo rock agli Mtv European Music Awards di Budapest, e nel 2022 è stata la prima band italiana a vincere un premio per il miglior video alternativo con la canzone I wanna be your slave. Del 2023 è il terzo album Rush!. Un successo che, a detta dello stesso Damiano, è dovuto al fatto che il «gruppo è una traduzione della musica del passato nella modernità». Il loro aspetto e il loro sound sono stati paragonati alla musica rock degli anni settanta, e le loro dichiarate influenze spaziano dai Led Zeppelin ai Fleetwood Mac, passando per Nirvana, Radiohead, Franz Ferdinand e Rolling Stones.

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