Matteo Berrettini

MATTEO BERRETTINIAnsa | Matteo Berrettini è un tennista italiano, è l’unico ad aver disputato la finale del torneo di Wimbledon

Chi è Matteo Berrettini?

Il suo soprannome è The Hammer (il martello) e la scelta non è affatto casuale. Se Matteo Berrettini, romano classe 1996, è considerato uno dei tennisti italiani più forti di tutti i tempi il merito è anche della potenza dei suoi colpi. Una caratteristica che, unita al suo talento naturale, gli ha permesso di diventare il primo e unico giocatore italiano a disputare la finale di Wimbledon, la semifinale degli Australian Open e la semifinale degli US Open. Il palmarès di Berrettini conta fin qui 7 titoli di vinti, di cui tre su terra rossa e quattro su erba. Insieme all’amico e collega Jannik Sinner, è l’unico tennista italiano ad aver raggiunto almeno i quarti di finale di tutte le competizioni del Grande Slam: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open.

I primi passi nel tennis

Figlio di Luca Berrettini (ex dirigente di azienda) e di Claudia Bigo (che lavora in una tabaccheria), Matteo si avvicina al mondo del tennis grazie al fratello Jacopo. Il primo a insegnargli la tecnica di gioco è Raoul Pietrangeli, maestro del Circolo magistrati della Corte dei Conti di Roma. Matteo si allena con lui dal 2003 al 2010, salvo poi trasferirsi al Circolo Canottieri Aniene sotto la guida di Vicenzo Santopadre, suo attuale allenatore. Oltre a fare pratica sui campi da tennis, Berrettini è seguito ormai da diversi anni anche da un mental coach: Stefano Massari. Il suo compito è allenare Matteo anche fuori dal rettangolo di gioco. Una formazione costante, che passa anche dalla letteratura e dal cinema. Qualche esempio? Sessioni passate a leggere i capolavori di Ernest Hemingway e Charles Bukowski oppure a guardare i film di Stanley Kubrick e Quentin Tarantino. Per quanto riguarda la sua vita privata, dal 2019 al 2022 Matteo è stato legato sentimentalmente alla collega Ajla Tomljanovic, tennista croata naturalizzata australiana. Dal 2023 ha intrapreso una relazione con la showgirl Melissa Satta.

L’idolo Roger Federer e la passione per la Fiorentina

Matteo BerrettiniEPA/Neil Hall | Matteo Berrettini

Nel Pantheon dei giocatori più forti di tutti i tempi è Roger Federer a rappresentare l’idolo personale di Matteo Berrettini. «Sei la ragione per cui gioco a tennis. Da bambino per vederti dal vivo a Roma provai a entrare senza biglietto. Se penso che ieri piangevi sulla mia spalla ancora non ci credo», ha detto l’italiano in lacrime dopo l’ultima partita giocata da Federer. Ma il tennis non è mai stata l’unica passione sportiva di Berrettini. Durante l’adolescenza ha praticato anche basket, judo e nuoto. Per quanto riguarda la fede calcistica, il tennista ha raccontato più volte di essere un grande tifoso della Fiorentina. Una rarità per un ragazzo nato e cresciuto a Roma, che si spiega semplicemente con l’influenza del nonno paterno, originario proprio di Firenze e da sempre grande tifoso della Viola. Nel 2022, il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella gli ha anche consegnato simbolicamente le chiavi della città.

I primi match da professionista e la sconfitta in finale contro Djokovic

Il primo incontro da professionista Matteo Berrettini lo gioca nell’agosto del 2013 al Futures Italy F21. Nel 2017, la svolta: il tennista classe 1996 entra nella top 300 dell’ATP e gioca agli Internazionali d’Italia, dove perde al primo turno contro l’italiano Fabio Fognini. Un anno più tardi partecipa agli Australian Open, debuttando in una competizione del Grande Slam. Il suo percorso nel torneo dura poco, ma la scalata del ranking ATP continua: nei primi mesi del 2018 Berrettini entra per la prima volta nella top 100. Nel 2019 vince il premio ATP come tennista che ha fatto più progressi nel corso della stagione. E due anni più tardi conquista la finale di Wimbledon, dove si arrende in quattro set al n°1 al mondo Novak Djokovic.

Testo di Gianluca Brambilla

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