Renato Brunetta

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Chi è Renato Brunetta, il ministro della Pubblica amministrazione voluto da Mario Draghi

Renato Brunetta è stato nominato ministro della Pubblica amministrazione nel governo di Mario Draghi, insediatosi lo scorso 13 febbraio. Subentrato a Fabiana Dadone, Brunetta è entrato nella rosa dei ministri dopo la caduta del governo Conte II. Un mese dopo l’inizio del mandato, il 10 marzo, Brunetta e Draghi hanno firmato con i sindacati confederali il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, un documento pensato per potenziare la P.A. attraverso la semplificazione dei processi e la formazione continua. Brunetta è nato nel 1950 a Venezia, città dove ha trascorso l’infanzia. Figlio di un venditore ambulante di gondoete e di un’impiegata delle ferrovie, è sposato dal 2011 con Tommasa Giovannoni Ottaviani. Ha frequentato il liceo classico Marco Foscarini, dove si è diplomato nel 1969. Si è laureato nel 1973 in Scienze Politiche ed Economiche, continuando gli studi economici anche all’estero negli anni successivi alla prima formazione accademica.

La carriera accademica e da economista

Come riportato nel suo curriculum, dal 1982 al 1990, Brunetta è stato professore associato di Fondamenti di economia presso l’università Iuav di Venezia. Nel frattempo, tra il 1985 e il 1889, è stato vicepresidente del Comitato manodopera e affari sociali dell’OCDE. Dal 1983 al 1987 si è occupato anche delle strategie per l’occupazione e la politica dei redditi presso il ministero del Lavoro. L’incontro definitivo tra economia e politica è arrivato sempre negli anni Ottanta, quando è stato consigliere economico nei due governi Craxi, in quelli di Amato e di Ciampi. Dal 1989 al 1999 è stato membro del Cnel, l’Organo di consulenza sul lavoro delle Camere e del Governo. Dal 2004 ricopre la carica di professore ordinario di Economia industriale presso l’Università Tor Vergata di Roma.

Il passato al ministero

Silvio Berlusconi e Renato Brunetta al Senato
ANSA / GIGLIA-SCHIAVELLA | Silvio Berlusconi e Renato Brunetta al Senato, Roma, 13 dicembre 2010

Brunetta era stato ministro della Pubblica amministrazione anche dal 2008 al 2011 durante il IV governo di Silvio Berlusconi, quando varò la riforma della P.A., nota anche come Riforma Brunetta. In quegli anni è diventato famoso per essersi espresso duramente contro coloro che ha definito i «fannulloni» della Pubblica amministrazione italiana, minacciandoli anche di licenziamento. Il 2 aprile 2009 dichiarò che «il lavoro pubblico è stato usato per tanto tempo come un ammortizzatore sociale, soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro». Quello stesso anno si scaglio con parole poco eleganti anche contro i dipendenti pubblici della Polizia di Stato, definendone alcuni «panzoni che non fanno altro che i passacarte».

L’esperienza politica

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Renato Brunetta
ANSA/CLAUDIO PERI | Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Renato Brunetta, Roma, 23 ottobre 2014

Nel 1999 viene eletto al Parlamento europeo tra i banchi di Forza Italia (quando il partito era ancora nelle sue vesti originarie e non quelle restituitegli dalla rifondazione di Berlusconi nel 2013) e ci resta fino al 2008. Quell’anno, durante le elezioni politiche italiane, viene eletto nel partito di Berlusconi, il Popolo Della Libertà, e viene nominato ministro della P.A. e dell’Innovazione nel Berlusconi IV. Alle elezioni politiche del 2013 viene scelto come capogruppo di Forza Italia – Il Popolo della libertà – Berlusconi presidente. Alle elezioni del 2018 è riletto alla Camera nelle fila di Forza Italia.

Immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Testo di Giada Ferraglioni

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