Satnam Singh

Satnam Singh
Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo un incidente in un’azienda agricola a Latina

Chi era Satnam Singh

Satnam Singh è morto il 19 giugno 2024 all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato già in gravissime condizioni dopo un incidente in un’azienda agricola di Latina. Conosciuto da tutti come «Navi», Singh aveva 31 anni ed era originario dell’India.

La dinamica dell’incidente

Qualche giorno prima della sua morte, il bracciante era rimasto ferito mentre lavorava per la AgriLovato a Borgo Santa Maria. Un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore gli aveva amputato un braccio e procurato altre gravi lesioni. Raccontano testimoni che Singh non era stato soccorso. L’uomo sarebbe stato caricato su un pulmino assieme a sua moglie e abbandonato davanti alla sua abitazione, con il braccio tranciato in una cassetta per ortaggi. Alcuni vicini di casa hanno scoperto l’uomo ancora agonizzante e hanno chiamato i soccorsi. Secondo l’autopsia, Singh è morto anche per il dissanguamento dopo l’incidente. E un intervento tempestivo dei soccorsi avrebbe potuto salvargli la vita.

Il datore di lavoro

Per la morte del bracciante indiano è indagato il suo datore di lavoro, Antonello Lovato, accusato dalla procura di Latina di omicidio colposo e omissione di soccorso. Singh e sua moglie lavorava in nero nell’azienda agricola di Lovato e non avevano un permesso di soggiorno. Alla donna è stato poi concesso per «motivi di giustizia». Secondo un testimone che ha assistito all’incidente, gli altri braccianti avevano implorato l’imprenditore di portarlo in ospedale. L’imprenditore avrebbe invece ordinato agli altri operai di stare zitti e, dopo aver caricato Singh e sua moglie nel furgone, li ha portati davanti alla loro abitazione dove li ha abbandonati. Come ha rivelato Il TgLa7, dal 2019 era già sotto indagine Renzo Lovato, padre di Antonello, per reati di caporalato. Era stato sempre Renzo Lovato a parlare al Tg1 pochi giorni dopo la morte del bracciante indiano, su cui avrebbe scaricato la responsabilità: «Lo avevo avvisato – ha detto il titolare dell’azienda agricola – ha voluto fare di testa sua».

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