TikTok

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TikTok è una piattaforma di condivisione video. Sebbene venga spesso considerato un social network, la categoria a cui appartiene è quella dei social media, dato che la selezione dei contenuti mostrati all’utente non avviene tanto sulla base di chi si segue, ma piuttosto seguendo le indicazioni di un algoritmo. TikTok è diventata popolare tra i giovani e ha accumulato un enorme seguito di utenti in tutto il mondo. L’app è disponibile gratuitamente su dispositivi iOS e Android. L’applicazione è disponibile dal 2016, ma è dal 2020 in avanti che è cresciuta fino a sfondare la cifra del miliardo di utenti a fine 2021, anno in cui, come nel 2022, è stata l’app più scaricata sugli store per smartphone.

L’algoritmo

Proprio l’algoritmo è considerato la base del successo dell’applicazione della cinese ByteDance. Analizzando una serie di parametri – ad esempio il tempo speso a vedere ciascun video, il numero di volte che lo si guarda, se si arriva alla fine o meno, quante volte si visita un profilo, e molti altri – il sistema decide se una determinata clip deve apparire o meno nella selezione che ciascun utente si trova di fronte all’apertura dell’app. La for you page (e da lì l’hashtag #fyp), o, in italiano, i per te. Quello che l’algoritmo punta a fare, non è mostrare agli utenti contenuti che li indignano, bensì contenuti che apprezzano, con l’obiettivo di tenerli sull’applicazione più tempo possibile. E ci riesce talmente bene che nel 2023 TikTok ha dovuto introdurre alcune limitazioni per ridurre il tempo speso dai minori sulla piattaforma.

Come funziona

Dal punto di vista dell’esperienza utente TikTok consente a chi lo usa di creare video musicali, sketch comici, tutorial di bellezza e molto altro ancora. Gli utenti possono anche partecipare a challenge e trend virali, utilizzando hashtag e filtri per raggiungere un pubblico più ampio. La durata massima del video non è più limitata a un minuto, ma raramente le clip superano la manciata di secondi, il che lo rende perfetto per brevi video divertenti o tutorial rapidi. La combinazione di questi fattori con la precisione dell’algoritmo fa sì che TikTok sia diventato presto noto per la sua capacità di creare filmati virali e di far diventare famosi utenti sconosciuti.

La privacy

Nel corso del 2022, sempre più interrogativi sono sorti intorno a come vengono gestiti i dati raccolti da TikTok. La preoccupazione principale è che l’azienda possa cederli alla Cina se questa dovesse richiederli, dato il forte controllo che Pechino esercita sulle compagnie del Paese. A dare il via alla spirale è stata la notizia del licenziamento di quattro dipendenti di TikTok, accusati di aver tracciato i dati di due giornaliste statunitensi Cristina Criddle del Financial Times e Emily Baker-White di Forbes. Da lì, sempre più organi istituzionali hanno bloccato l’uso di TikTok ai propri dipendenti. Tra questi ci sono l’Europarlamento e la Commissione Europea. Prima dell’Ue erano già arrivati diversi divieti, dal governo del Canada a quello degli Usa, passando per le università d’Oltroceano. Intanto, anche in Italia la prospettiva di un blocco ha iniziato a farsi strada dopo l’apertura di un’investigazione da parte del Copasir.

Trend e challenge

La capacità dell’algoritmo di TikTok di comprendere gli interessi degli utenti, anche quando questi sono relativamente di nicchia ha dato vita a trend e fenomeni come BookTok, una sorta di circolo letterario sulla piattaforma, Quittok, hashatag che gli tenti usano per condividere le loro esperienze dando le dimissioni in diretta, e Stay-at-home-girlfriend, trend che mostra la vita di giovani ragazze che scelgono una vita casalinga mentre i loro fidanzati vanno a lavoro. Ma come tutti i social, TikTok è anche in grado di creare bolle pericolose. Una di queste, ad esempio, ha contribuito all’organizzazione del tentato colpo di Stato di gennaio 2023 in Brasile. In alcuni casi, su TikTok si sono diffuse anche le cosiddette challenge. Una, il choking game, negli anni è saltata di piattaforma in piattaforma, consiste nel filmarsi mentre si sviene dopo essersi legati un laccio intorno al collo. Un’altra, è la cicatrice francese. La sfida è semplice, darsi un pizzicotto sulla guancia finché non si forma un livido.

Testo di Antonio Di Noto

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