Manovra, rissa sfiorata alla Camera. Fico all’opposizione: «Il metodo scelto dal governo non è quello giusto»
Voto finale previsto per domenica mattina, dopol'annuncio del ministro per i Rapporti con il parlamentoRiccardo Fraccarodi porre la questione di fiducia sulla manovra (autorizzato dal consiglio dei Ministri). Esattamente come al Senato, fischi e cori da parte dell'opposizione al momento della sua dichiarazione.Ci sono ben 244 ordini del giorno da votare: per questoverrà usata la giornata di domani e quella di domenica (con voto a oltranza) per il via libera finale allamanovra.
Due i momenti di tensione oggi in aula: una rissa sfioratatra il deputato LuigiMarattin(Pd) e il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni(Lega), con il primo che era andato verso i banchi dei parlamentari del Carroccio. «Ho messo una mano sulla spalla di Molteni, chiedendogli di ritirare l'insulto verso unacollega», ha detto in aula Marattin. Poche ore prima, Fiano(Pd) aveva lanciato in aria il fascicolo della manovra sfiorando il sottosegretario Garavaglia. Poi, le scuse.
E' stato proprio Garavaglia a difendere in aula la manovra prima della fine della discussione: "Siamo riusciti a evitare la procedura di infrazione e questo consentirà serenamente a governo e parlamento di portare avanti la politica economica e le misure del reddito di cittadinanza e quota 100, cosa non scontata".
I tempi del dibattito parlamentare
Ma è il metodo usato in aula durante il dibattito a essere analizzato per tutto il giorno: un modoper accorciare i tempi secondo la maggioranza, un precedente pericolosoper l'opposizione. E' il presidente della Camera Roberto Fico a tornare sul tema a fine seduta. Rivolgendosi al deputato del Pd Emanuele Fiano, ha ammesso:«Io, come il presidente del Senato, non auspico mai una discussione di questo tipo. Per me questo non è un metodo giusto di procedere. Ma non è mio compito parlare del governo». Le opposizioni avevano infatti chiesto di avere più tempo per il dibattito in aula, salvo poi abbandonare la conferenza dei capigruppo che stava cercando un accordo proprio sui tempi della discussione.«Il maxi-emendamento non è stato discusso al Senato. Arriva qui in aula e poi ci sarà il voto di fiducia. Questo è un episodio lesivo dei diritti di tutti i parlamentari», aveva detto Fiano, intervenendo in aula.
Scontro sui pensionati
Per tutto il pomeriggio l'aula di Montecitorio è stata piuttosto vuota. Presenti per il governo il ministro Fraccaro e quello dell'EconomiaGiovanni Tria, più alcuni sottosegretari. Ma il tema più commentato in aula è stato quello dei pensionati (nel giorno delle proteste in varie piazze italiane), soprattutto dopo le parole del presidente del Consiglio Conte durante la conferenza stampa di fine anno.
Su questo, Maria Elena Boschi (Pd) aveva attaccato il premier: «Conte dovrebbe sciacquarsi la bocca quando dice che i tagli ai pensionati sono sopportabili». Concetto ribadito poco dopo da un tweet di Matteo Renzi («Mi ricorda Maria Antonietta»).
https://twitter.com/statuses/1078625934503227394
Poco dopo, eraarrivata anche una precisazione, da fonti di Palazzo Chigi: «In merito alla risposta fornita dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di fine anno in cui afferma 'i pensionati scendono in campo ma li ricordo silenti quando fu approvata la legge Fornero' si precisa che il presidente Conte faceva riferimento alle sigle sindacali che rappresentano i pensionati e non ai pensionati stessi».