Conte glissa sulla Tav: «Riteniamo la statale Agrigento-Caltanissetta più strategica»
Continua il dibattito a distanza sulla Tav. Dopo che Luigi Di Maio ha sottolineato la necessità per l'Italia di costruire infrastrutture piccole, medie e grandi, anche il premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla vicenda. A margine dell'inaugurazione dello stabilimento di Fincantieri Infrastructure in provincia di Verona, il premier ha detto: «Capisco che tutta l'opinione pubblica sia concentrata sul Tav, Tav sì o Tav no. Adesso lavoreremo sul dossier ».
Non solo la Tav
«Io stesso personalmente lavorerò e avrò una interlocuzione con la Francia e l'Unione Europea per approfondire le criticità emerse», ha detto il premier Conte che ha chiarito: «Quello che questo dibattito legittimo rischia di offuscare è che l'Italia ha bisogno di investimenti e non esiste solo la Tav, ragion per cui domani sarò con Toninelli in Sicilia a sbloccare un cantiere che è altrettanto strategico che è la statale Agrigento-Caltanissetta. Un'opera, nella mia opinione e in quella degli esperti, più strategica della Tav».
ANSA|Luigi Di Maio al Villaggio Rousseau
La lattera inviata a Telt
Il primo ministro ha provato dunque a guadagnare tempo. E per farlo ha inviato una lettera alla Telt, l'azienda incaricata di gestire i lavori per la costruzione dell'opera tra Italia e Francia, invitandola «ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre altri vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara». Il nodo sull'avvio dei bandi Tav sarebbe stato risolto grazie a una "clausola di dissolvenza" che permetterebbe la loro revoca entro sei mesi dalla pubblicazione.
Le divergenze nella maggioranza
Sul tema continuano a esserci profonde divergenze tra Lega e 5 Stelle, Luigi Di Maio continua a invocare il contratto di governo e chiede a Salvini di rispettarlo. Ma il contenuto a proposito dell'opera contestata è molto vago. Nel contratto è scritto soltanto che i due partiti si «sarebbero impegnati a ridiscutere integralmente il progetto». Ma se per il Movimento 5 stelle il no alla Tav continua a rappresentare un fattore identitario, per il vicepremier leghista invece l'opera va fatta per supportare il Nord produttivo e rendere competitiva l'Italia.