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Zingaretti si è affezionato alla Regione: la nuova sede del Pd vicino a uno dei palazzi del Lazio

11 Marzo 2019 - 19:52 OPEN
Dopo il trasloco dal Nazareno, la soluzione potrebbe essere una sede più periferica rispetto ai Palazzi del potere, ma più comoda per il nuovo segretario che dovrà gestire anche il ruolo di presidente della Regione Lazio

Il Partito Democratico abbandonerà la sede del Nazareno. L’ha annunciato alla trasmissione Che tempo che fa il nuovo segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. All’indomani della notizia in molti si chiedono quale sarà la nuova sede del Pd e se la scelta del luogo avrà una valenza simbolica per il post-Renzi.

Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Open all’interno del Partito Democratico sul piatto ci sarebbero due soluzioni lontane dal centro storico, e quindi dai Palazzi del potere, ma molto comode per Zingaretti che dovrà dividersi nel doppio ruolo di segretario e di presidente della Regione Lazio.

Le zone più gettonate sarebbero Ostiense e la Pisana, quartieri dove appunto ci sono sedi dell’amministrazione regionale. La prima certo non centralissima, ma gestibile. La seconda addirittura fuori dal raccordo anulare.

Un Pd che quindi si allontanerebbe dalla Ztl, a questo punto evidentemente anche per ragioni metaforiche. «Basta con il Pd che vince solo nei centri storici delle città», potrebbe essere il messaggio.

E l’addio al sontuoso palazzo di Via Andrea delle Fratte, costosissimo nell’era del 2 per mille dopo la fine dei finanziamenti pubblici ai partiti (si parla di 600mila euro all’anno) rappresenterebbe veramente l’inizio di una nuova fase.

Anche se mai del tutto amato dall’ex segretario Renzi, fu proprio durante la sua segreteria che “il Nazareno” salì agli onori delle cronache quando Silvio Berlusconi proprio in quel palazzo incontrò Renzi per stringere l’accordo sulle riforme che poi dallo stesso palazzo prese il nome.

Ma già l’ampia terrazza del terzo piano aveva avuto un suo momento di celebrità, quando durante la campagna elettorale del 2013, proprio lì fu organizzato il flash mob, in verità dal non grande successo comunicativo, «Lo smacchiamo» che alludeva all’imitazione di Pierluigi Bersani fatta da Maurizio Crozza.

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